Mattarella ha sciolto in anticipo il Parlamento, italiani al voto il 25 settembre
Il Capo dello Stato ha firmato il decreto che pone fine all'attuale legislatura. Sarà una seconda parte d'estate di campagna elettorale
Oggi, 21 luglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto prima della scadenza naturale Camera e Senato. Come dichiarato dallo stesso Mattarella: «Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultima scelta da compiere». Una scelta inevitabile per il Capo dello Stato dopo la sfiducia non numerica ma politica del governo presieduto da Mario Draghi.
Una sfiducia, arrivata ieri in Senato, che ha reso inutile le comunicazioni di oggi alla Camera del premier Draghi. Premier che ha ringraziato i parlamentari, li ha salutati, è salito al Quirinale per incontrare Mattarella e gli ha consegnato le sue definitive dimissioni. Mattarella ha poi ascoltato i rappresentanti dei due rami del Parlamento, il presidente della Camera Roberto Fico e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nessuna condizione per la formazione di un nuovo governo era possibile. E così Mattarella ha dovuto porre fine all'attuale legislatura con un decreto che è stato controfirmato da Draghi e che è stato poi consegnato a Fico, ad Alberti Casellati e al segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.
Si andrà quindi ad elezioni anticipate da tenersi entro 70 giorni da oggi. La prima data utile sembra essere quella del 25 settembre. Giorno che in un primo momento era stato messo in discussione perché coincideva con la vigilia di una festività religiosa, il capodanno ebraico. L'Ucei, l'unione delle comunità ebraiche italiane, in giornata ha però spiegato che per gli ebrei italiani non sarebbe stato un problema votare in quella data. E quindi gli italiani vivranno una seconda parte d'estate riscaldata anche dalla campagna elettorale per votare quasi sicuramente il prossimo 25 settembre.