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Scontro nel Giorno del Ricordo, Sboarina: «Da Velotta mancanza di rispetto»

La presidente della consulta provinciale studentesca era intervenuta nelle celebrazioni insieme al sindaco di Verona, che poi l'ha attaccata: «Da lei parole intrise di ideologia che puntano a separare»

Oggi, 10 febbraio, è il Giorno del Ricordo, commemorazione dedicata alle vittime delle foibe, all'esodo giuliano-dalmata e alle vicende del confine orientale. Le celebrazioni, promosse dal Comune di Verona in collaborazione con la Prefettura e l'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, quest'anno si sono tenute in streaming, nel rispetto delle misure per il contenimento del Covid.

Durante la mattinata hanno preso la parola il sindaco Federico Sboarina, il prefetto Donato Cafagna, la presidente della consulta provinciale studentesca Camilla Velotta, la presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Loredana Gioseffi, il presidente del consiglio municipale di Pola e console onorario d'Italia Tiziano Sosic. È seguito poi il discorso dell'oratore ufficiale, il professor Davide Rossi, docente dell'universitàdi Trieste, già relatore lo scorso anno per la commemorazione in Senato e nel 2017 alla Camera dei Deputati.
È stato Rossi a tracciare un profilo storico sulle vicende del confine orientale e a intervistare alcuni esuli oggi residenti a Verona: Anna Rismondo e Marina Smaila. La giornata è stata anche lo spunto per ricordare, nell'anno del 700esimo anniversario dalla sua morte, l'esilio di Dante Alighieri.

Ma anche una certimonia istituzione può diventare teatro di uno scontro, che il sindaco non nasconde nel suo commento espresso al termine della giornata. «Il ricordo non si ferma nonostante le limitazioni alle celebrazioni - ha detto Sboarina - È un dovere morale e civile, che portiamo avanti soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Ed è proprio sui giovani che bisogna puntare, affinché raccolgano consapevolmente il testimone di condanna per ogni violenza e ogni totalitarismo. Cosa che purtroppo nella cerimonia di oggi non è avvenuta, dove l'unica voce fuori dal coro è stata proprio quella della presidente della consulta provinciale studentesca. Sono dispiaciuto e allibito per la mancanza di rispetto e l'impostazione ideologica del suo intervento. Come se ci fossero vittime meno meritevoli di essere commemorate, con interrogativi polemici espressi all'interno di una cerimonia lunga, rispettosa e con interventi davvero toccanti. Oggi è il giorno in cui con rispetto si devono ricordare i civili, tanti nostri connazionali che sulla loro pelle hanno vissuto veri e propri drammi, morti o fuggiti dalle proprie case e dai loro territori. Tutte le cerimonie celebrative, nessuna esclusa, servono a condannare qualsiasi tipo di totalitarismo e violenza, mentre atteggiamenti e parole come quelle ascoltate oggi, intrisi di ideologia, puntano a separare, a classificare tragedie di serie A e drammi di serie B, nel segno dello scontro. Queste giornate dovrebbero invece unirci all'insegna della memoria storica, nel ricordo di quanti non hanno più voce e nell'impegno collettivo affinché queste tragedie non debbano più avvenire».

giorno ricordo 2021 corona-2

Il Giorno del Ricordo è iniziato con la deposizione delle corone al cimitero, davanti al monumento per le vittime delle foibe, gli esuli deceduti lontano dalla loro terra d’origine e tutti i defunti rimasti. Erano presenti, oltre a sindaco, prefetto e presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, anche il comandante delle forze operative terrestri di supporto Massimo Scala e il presidente della provincia Manuel Scalzotto.
Le autorità si sono spostate poi in Piazza Martiri d'Istria, Fiume e Dalmazia, dove era presente anche il vicario del prefetto Francesca De Carlini e il presidente della quarta circoscrizione Carlo Badalini.

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