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Verona compra il Carro della Memoria e ricorda le vittime della Shoah

L'amministrazione ha acquisito un simbolo del Giorno della Memoria che rischiava di andare perduto. Il sindaco Sboarina: «La forza della memoria dia vita a un mondo più civile e più giusto»

Da oggi il Carro della Memoria è di proprietà del Comune di Verona. Dal 2002 posizionato in Piazza Bra per celebrare il Giorno della Memoria, rischiava di essere rottamato in virtù della dismissione delle aree all'ex scalo merci di Porta Nuova. Un simbolo che non poteva andare perduto. L'amministrazione ha perciò deciso di acquistarlo, evitandone la distruzione ma soprattutto rendendolo patrimonio dei veronesi. In attesa di individuare una collocazione idonea alle caratteristiche del bene, ma anche di ciò che rappresenta per la comunità, il vagone sarà temporaneamente custodito negli spazi dalla società Leda Financial.
L'acquisto del carro, ad un prezzo simbolico, sgraverà il Comune dalle spese che ogni anno era chiamato a sostenere per il servizio di trasporto dallo scalo a Piazza Bra, circa 4mila euro che d'ora in poi saranno risparmiati.

IL CARRO DELLA MEMORIA

carro memoria giornata 2021-2

Dal 2002, nel mese di gennaio, il vagone denominato Carro della Memoria viene posizionato in Piazza Bra in concomitanza con il periodo delle celebrazioni legate al Giorno della Memoria. Il vagone ferroviario, utilizzato dal 1943 al 1945 per le deportazioni nei campi di sterminio, venne ricercato nei depositi di Trenitalia del Nord Italia su incarico del Comune di Verona e su proposta del Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Democratiche.
Una volta trasportato a Verona, venne stipulato un contratto di concessione in comodato gratuito tra Trenitalia e l'Associazione Figli della Shoah, che si era disponibile ad accollarsi la responsabilità del vagone ferroviario. Ciò fino al 2016, quando l'associazione rinunciò al comodato d'uso e il Comune si attivò affinché il carro diventasse patrimonio del Comune e non di una singola associazione.
Da allora, il Comune ha chiesto ogni anno l'autorizzazione a Mercitalia per esporlo in piazza Bra, pagando le spese di trasporto.

IL GIORNO DELLA MEMORIA 2021

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Oggi il carro è stato uno dei protagonisti silenziosi del Giorno della Memoria. Le celebrazioni veronesi, a ricordo della Shoah e della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945, sono iniziate in Piazza Bra con la deposizione di una corona al Monumento ai Deportati.
Alla cerimonia, per la prima volta senza pubblico a causa del Covid, hanno partecipato il prefetto Donato Cafagna, il sindaco Federico Sboarina, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, il comandante del Comfoter di Supporto Massimo Scala e i rappresentati delle autorità militari cittadine.
Le celebrazioni sono proseguite in Gran Guardia e trasmesse in diretta streaming. Sono intervenuti il sindaco Sboarina, il prefetto Cafagna, la presidente della Consulta scolastica provinciale Camilla Velotta. È stato quindi il turno dell'oratrice ufficiale, Camilla Brunelli, direttrice del Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato, impegnata in numerose attività di carattere internazionale legate allo sterminio nazista. A seguire la proiezione del video Il Balente dedicato a Vittore Bocchetta, realizzato da Aned per veicolare la sua traiettoria di vita e l'esperienza della deportazione in chiave visiva. La cerimonia si è conclusa con il canto della preghiera ebraica per le anime dei defunti El Male Rachami, a cura del cantore della Sinagoga di Verona Angel Harkatz.
Nel corso della mattinata è stata data lettura dei cittadini insigniti delle medaglie d’oro concesse dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti: Silvino Ceschi, Angelo Dal Dosso, Ernesto Gabrieli, Pierino Gino, Francesco Gromeneda, Emilio Murari, Vittorio Pesavento, Ivo Pradella, Danilo Schiavi e Alessandro Zolin, tutti deceduti. Il riconoscimento sarà consegnato ai familiari durante una cerimonia organizzata appositamente.
Le iniziative sono poi proseguite nel pomeriggio con le deposizioni delle corone di alloro al Cimitero Ebraico di Via Badile, al Sacrario del Cimitero Monumentale e infine sotto la scultura Filo Spinato in Piazza Isolo. E domani, la quarta circoscrizione ricorda il bombardamento di Santa Lucia , con una cerimonia alle 9 davanti al Centro Culturale di Via Mantovana.

I COMMENTI

giornata memoria corone monumento 2021-2

«Per la prima volta, dopo più di vent’anni - ha detto il sindaco - non possiamo celebrare in presenza il Giorno della Memoria. La pandemia in atto, le misure e le regole per fermare i contagi hanno radicalmente modificato le abitudini e anche i momenti durante i quali la nostra comunità si raccoglieva. Ma questo non ferma il desiderio di custodire il nostro passato, anche nei suoi risvolti più duri e difficili, a garanzia del nostro domani. Di passare il testimone della memoria soprattutto ai giovani affinché il futuro del mondo parli di pace e di rispetto delle persone e delle idee. E certe tragedie non si ripetano mai più. A 76 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz, il campo di sterminio simbolo della Shoah, il Giorno della Memoria ci richiama voci e volti dei testimoni della storia, di vite umane sacrificate dalla follia della guerra. Ferite che Verona, città insignita della medaglia d'oro al valore militare, porta in numerosi luoghi, che testimoniano ancora oggi quei tragici eventi. Drammi che toccarono da vicino tantissimi veronesi. La scuola, insieme alle istituzioni, ha un grande ruolo per non dimenticare, affinché questi accadimenti storici ci insegnino come non sbagliare mai più. Ecco perché il nostro impegno sarà sempre massimo per far sì che la conoscenza crei consapevolezza e senso civico. Perché la forza della memoria dia vita a un mondo più civile e più giusto, in cui l’amore prevalga sull’odio e il coraggio sulla paura».
Ed anche una delegazione di Verona Domani ha partecipato alla Giorno della Memoria, deponendo un mazzo di fiori bianchi in onore dei sei milioni di ebrei morti. «Un piccolo gesto simbolico per non dimenticare l'orrore del genocidio nazista e per ribadire la più ferma opposizione a qualsiasi forma di antisemitismo, negazionismo e xenofobia - hanno detto i rappresentanti del movimento - Non possiamo e non dobbiamo correre il rischio di dimenticare, la consapevolezza degli errori del passato ci aiuta a non rimanere indifferenti. La memoria è un dovere. Ha ragione Papa Francesco quando invita a tenere alta la guardia perché questi episodi di morte e brutalità possono ancora tornare».
Per il Partito Democratico veronese è intervenuto il segretario provinciale Maurizio Facincani, dicendo: «Il Giorno della Memoria rappresenta un monito contro l'orrore e la barbarie che sotto il regime nazi-fascista in Germania e in Italia, nelle colonie e nei territori occupati hanno raggiunto livelli mai conosciuti prima dalla storia umana. Celebra inoltre il sacrificio delle vittime e di coloro che, mettendo a rischio la propria incolumità, hanno salvato e protetto i perseguitati. È proprio in ragione di questa fondamentale distinzione tra vittime e carnefici, tra oppressori e liberatori, che innerva la nostra stessa Costituzione, che sull'argomento non tutte le opinioni possono avere lo stesso diritto di cittadinanza. Ed è grave e inaccettabile che ancora oggi molti esponenti delle istituzioni veronesi e venete, a partire dall’assessore regionale Donazzan e prima ancora esponenti della maggioranza del consiglio comunale di Verona, continuino a giocare con la memoria e a lanciare provocazioni nel tentativo di riabilitare quelle ideologie. La pacificazione tanto acclamata dalla destra italiana non può passare da revisionismi o negazionismi. L’unica pacificazione possibile riguarda la condivisione dei valori di libertà e uguaglianza che il nostro ordinamento costruisce sui dettami di antirazzismo e antifascismo»,

IL GIORNO DELLA MEMORIA A CASTELNUOVO DEL GARDA

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In occasione del Giorno della Memoria, in ogni scuola di Castelnuovo del Garda sono stati organizzati laboratori e attività. In particolare, le classi della scuola primaria di Cavalcaselle hanno lavorato sulla figura di Gino Bartali, campione del ciclismo ma anche “Giusto tra i Giusti”, che salvò la vita a centinaia di ebrei procurando loro documenti falsi, che nascondeva nell’intelaiatura metallica della sua bicicletta. Gli alunni sono stati coinvolti in un percorso che da Gino Bartali, attraverso il Giardino dei Giusti, li ha condotti alla storia di Anna Frank. Il trait d’union di questi due importanti personaggi è un albero, più precisamente un olivo, che è stato consegnato dal sindaco Giovanni Dal Cero e dall’assessore all'struzione Rossella Vanna Ardielli alla scuola primaria di Cavalcaselle e ai cui rami gli alunni hanno legato con dei nastrini colorati le parole dei diritti, per ricordare questa giornata.

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