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Giornata Mondiale per l'Alzheimer, a Verona un convegno sui "custodi invisibili"

L'appuntamento del prossimo 24 settembre sarà incentrato sui caregiver familiari, parenti che accudiscono una persona cara non più autosufficiente

Il valore dell'assistenza famigliare nella cura di malati non autosufficienti. È questo il tema centrale del convegno gratuito online dal titolo "I custodi invisibili. Il valore di chi si prende cura e l'importanza di sostenere questo ruolo", organizzato dal Comune di Verona in occasione della XXVIII Giornata Mondiale per l'Alzheimer. L'appuntamento, proposto in modalità webinar, è in programma per la giornata di venerdì 24 settembre, dalle 14.30 alle 17.30. Un'occasione di riflessione condivisa sul delicato ed essenziale lavoro dei caregiver familiari (parenti che accudiscono una persona cara non più autosufficiente) che, soprattutto nello scorso anno, a causa della pandemia, hanno dovuto sopperire alla chiusura di tutti quei servizi diurni e residenziali che, negli anni passati, contribuivano a sollevare il loro carico di cura.

L'anno scorso, l'appuntamento è saltato a causa del Covid, lasciando un vuoto tra familiari ed operatori. Per questo, nel rispetto dell’allerta sanitaria tuttora in atto, si è deciso di non rinunciare al convegno, che si terrà in modalità online, con accesso libero e gratuito. Alla realizzazione dell'incontro, che punta ad essere momento di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza e dei professionisti, hanno collaborato le associazioni di volontariato cittadine che si occupano di sostenere i malati di Alzheimer e i loro familiari (associazione Alzheimer Italia Verona, l’associazione Familiari Malati di Alzheimer, Omnia Impresa Sociale, Sente-mente) insieme all'Ulss 9 Scaligera.

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

L'incontro di venerdì 24 settembre è suddiviso in due parti. In apertura della prima sezione del convegno è previsto l’intervento di Luigina Mortari professore ordinario di Epistemiologia della Ricerca Qualitativa alla Scuola di Medicina e di Filosofia della cura, Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. La professoressa Mortari, con il suo intervento "Prendersi a cuore la vita", introdurrà il tema della cura come strada del cambiamento e della ricostruzione.
Seguirà Laura De Togni, responsabile dei Centri di Decadimento Cognitivo dell’Ulss 9 Scaligera, che presenterà una ricerca svolta nello scorso anno sull’impatto psicologico della quarantena per Covid-19 nei caregiver di pazienti con decadimento cognitivo.
Successivamente l’incontro proseguirà con l’intervento di Loredana Ligabue, responsabile Settore servizi Innovativi alle persone anziane della cooperativa Anziani e non solo e responsabile dell’Associazione Caregiver familiari Emilia Romagna, che illustrerà alcune esperienze innovative di sostegno ai caregiver in Europa e in Italia.
Le associazioni cittadine saranno le protagoniste nella seconda parte del convegno, con l’illustrazione delle esperienze di supporto alle famiglie delle persone con demenza e Alzheimer al tempo della pandemia e una testimonianza di una famiglia con un malato di Alzheimer.
In chiusura è previsto l’intervento di Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio-sanitari dell'Ulss 9 Scaligera.
Per poter partecipare all’evento, che è gratuito, è necessario iscriversi qui. Tre giorni prima dell'evento ciascuna persona iscritta riceverà una e-mail con le credenziali di accesso per partecipare all'evento online attraverso la piattaforma Zoom.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, a palazzo Barbieri, dal. Presenti Raffaele Grottola direttore Servizi Socio-sanitari Azienda Ulss 9 Scaligera, Maria Grazia Ferrari presidente dell’associazione Alzheimer Italia Verona, Giorgio Facci vice presidente Associazione Familiari Malati di Alzheimer, Michele Orlando di Omnia e Elena Mantesso di Sente-mente. “

«La pandemia ha rappresentano un ulteriore ostacolo per chi, ogni giorno, si prende instancabilmente cura, come un sorta di custode invisibile, di un proprio famigliare non più autosufficiente - ha sottolineato l'assessore ai servizi sociali Daniela Maellare - L'amministrazione intende manifestare quanto è più possibile la propria vicinanza a queste famiglie che, quando tutti i servizi di supporto sono stati sospesi a causa del Covid, con lo stop delle attività dei centri diurni, dei laboratori e dell’assistenza domiciliare, si sono ritrovate ad affrontare da sole i tanti problemi collegati all’Alzheimer e alla demenza senile. I caregiver, persone che, volontariamente e gratuitamente si fanno carico della cura di una persona cara non più autosufficiente, in Italia sono 7.293.000, pari al 14% della popolazione. Se non ci fossero il sistema sociale e sanitario nazionale non potrebbe farcela. A Verona, negli anni, il Comune, l’Ulss e l'associazionismo hanno saputo sviluppare una vera rete di supporto, che coinvolge professionisti, associazioni di volontariato e famiglie. Un grande lavoro di squadra, frutto di una costante relazione fra tutti coloro che, in diverso modo, operano sul territorio per portare aiuto a chi è più in difficoltà».

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Il caregiver familiare è il soggetto che, volontariamente, gratuitamente e per motivazioni affettive, si fa prioritariamente carico della cura di una persona cara che non è più autosufficiente. In generale, quello del caregiver familiare è un compito che dura in media tra gli 8 e i 10 anni e che necessita talvolta anche del supporto dell’assistente familiare. L'impatto sulla vita personale del caregiver è quindi molto importante anche perché la cura, che spesso si somma all’attività lavorativa, occupa molto tempo e causa momenti di stanchezza fisica e psicologica.
Dai dati presentati dall’associazione Anziani e Non solo, i caregiver in Italia sono 7.293.000, pari al 14% della popolazione. Di questi la fascia di età più rappresentativa è tra i 45 e i 64 anni (3.884.000) ma sono presenti anche nella fascia più giovane dei 15-34enni (923.000) e più anziana (sono 472.000 gli ultra 75enni).

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