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«Se ami l'Italia, rispetta le distanze», il premier Conte spiega la Fase 2

Il presidente del consiglio ha anticipato i contenuti del decreto che entrerà in vigore dal 4 maggio

Buonasera a tutti, inizia la Fase 2.

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha iniziato così il discorso con cui ha comunicato agli italiani come sarà l'Italia dal 4 maggio in poi, ovvero da quando terminerà l'attuale dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) ed entrerà il nuovo decreto che questa sera, 26 aprile, Conte ha illustrato.

Le limitazioni imposte in queste settimane hanno dato i loro frutti, la pandemia di coronavirus è sotto controllo e i contagi vengono contenuti. Quindi, a maggio comincerà il periodo che anche Conte ha definito «di convivenza col virus», un periodo in cui il virus potrebbe tornare a circolare in maniera diffusa in alcune zone del Paese. «Il rischio c'è - ha ammesso il premier - e dobbiamo assumercelo».

«Dobbiamo affrontare questa fase con metodo e con rigore», ha detto Giuseppe Conte. Significa che anche dopo il 3 maggio i cittadini dovranno rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro e che il Governo dovrà monitorare l'andamento dei contagi ed intervenire in modo rapido nel caso in cui si verifichi una crescita incontrollata. Fondamentale sarà la collaborazione delle Regione che dovranno informare costantemente il Governo, il quale predisporrà per i contagi delle soglie definite «sentinella», oltrepassate le quali scatteranno subito delle restrizioni mirate e circoscritte al territorio che avrà manifestato una situazione critica.

I cittadini si dovranno proteggere con le mascherine, il cui prezzo sarà calmierato e non dovrà superare i 50 centesimi per le mascherine chirurgiche, su cui non si pagherà nemmeno l'Iva.

E dopo un accenno alle misure economiche che il Governo sta predisponendo ed al lavoro svolto per ottenere il giusto aiuto dall'Unione Europea, Conte ha risposto a questa domanda: «Cosa succederà in Italia dopo il 3 maggio?»
«Fino al 18 maggio saranno confermate le misure di distanziamento e di limitazione degli spostamenti - ha dichiarato il premier - Ci si potrà spostare all'interno della propria regione per le già note motivazioni: esigenze lavorative, esigenze di salute e situazioni di necessità. Aggiungiamo però la possibilità di spostamenti mirati per visitare i congiunti. Dovranno però essere visite mirate, con l'utilizzo di mascherine e rimarrà sempre valido il divieto di assembramento, sia nei luoghi pubblici che in quelli privati. Si può uscire dalla propria regione solo per esigenze lavorative, per assoluta urgenza o per motivi di salute, ma consentiamo anche il rientro presso il proprio domicilio o la propria residenza. Sarà assolutamente vietata l'uscita di casa a chi presenta i sintomi di un'infezione respiratoria ed ha una febbre superiore ai 37,5°. Sarà possibile l'accesso a parchi, ville e giardini pubblici, ma solo se si potranno contingentare gli ingressi e nel rispetto del divieto di assembramento. I sindaci potranno comunque chiudere determinate aree del proprio territorio nel caso in cui non sia possibile garantire il rispetto delle limitazioni».
Cambiano le disposizioni per le attività sportive e motorie. «Per l'attività sportiva il distanziamento sociale minimo deve essere di due metri, per l'attività motoria rimane di almeno un metro - ha spiegato Conte - E ci si potrà allontanare dalla propria abitazione. Inoltre, dal 4 maggio, potranno tornare ad allenarsi gli sportivi professionisti e i non professionisti riconosciuti di interesse nazionale. Questi allenamenti però dovranno essere a porte chiuse e si dovranno sempre evitare gli assembramenti. Dal 4 maggio si comincia con gli sport individuali, mentre dal 18 maggio si allargherà anche agli sport di squadra». 
Sul tema delle cerimonie religiose, c'è un'apertura per le cerimonie funebri. «Saranno concesse, ma potranno partecipare solo i congiunti fino ad un massimo di 15 persone - ha detto il presidente del consiglio - Se possibile, è meglio se si celebrino all'aperto e tutti dovranno indossare mascherine e rispettare le distanze».
Ai bar e ristoranti che finora avevano continuato l'attività con le consegne a domicilio, viene concessa la possibilità di attivare il servizio da asporto. «Si dovrà attendere il proprio turno in fila - ha detto Conte - Si potrà entrare uno alla volta e si potrà consumare il cibo solo nella propria abitazione».
«Le attività produttive riapriranno dal 4 maggio - ha proseguito il premier - Riapre tutta la manifattura, il settore delle costruzioni e il commercio all'ingrosso funzionale a manifattura e costruzioni. Le aziende interessate dovranno rispettare rigorosamente i protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro. E anche prima del 4 maggio sarà possibile intervenire nelle aziende proprio per predisporre quanto previsto dai protocolli». E protocolli di sicurezza sono stati sottoscritti anche per le aziende di trasporto e per i cantieri.

Dal 18 maggio, poi, il Governo ha pensato ad una riapertura del commercio al dettaglio, ma anche di musei, mostre e biblioteche. L'1 giugno è invece la data pensata per le riaperture di bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri di massaggio.

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