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Crisi Russia-Ucraina, Zaia: «Conflitti bellici non ne vogliamo vedere»

Il presidente del Veneto spera nella mediazione internazionale. «L'ostinazione e la scarsa lucidità non portino alla nascita di un nuovo conflitto»

«Non abbiamo bisogno di conflitti bellici e in generale non ne vogliamo vedere». È più che condivisibile la posizione sulla crisi tra Russia e Ucraina espressa oggi, 22 febbraio, dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Ieri, il premier russo Vladimir Putin ha riconosciuto il desiderio di indipendenza dei due territori ucraini di Donetsk e Lugansk ed ha ordinato lo spostamento delle truppe russe proprio nelle regioni secessioniste. Una mossa che ha reso ancor più concreto «il rischio di un grande conflitto», è l'allarme lanciato dall'Onu, e che ha dato il via alle prime contromosse europee, a partire da quelle della Germania e dalle sempre più possibili sanzioni da parte dell'Ue. «Spero che l'ostinazione e la scarsa lucidità non portino alla nascita di un nuovo conflitto», ha commentato Zaia, che spera ancora nella mediazione internazionale per placare i venti di guerra.

Venti che preoccupano anche il mondo agricolo. Il consiglio direttivo di Confagricoltura teme che le sanzioni commerciali ipotizzate da Bruxelles nei confronti della Russia possano incidere sulle esportazioni di prodotti di punta del Made in Italy. E Confagricoltura ha espresso preoccupazione anche per i risvolti che un conflitto potrebbe avere sul costo del gas e quindi, sia sulle bollette energetiche delle aziende sia sui prezzi di importazione, ad esempio, dei fertilizzanti (già raddoppiati nell’arco dell’ultimo anno).

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