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Riaperti i confini e Giuseppe Conte lancia gli Stati Generali per l'Economia

Il presidente del consiglio è intervenuto sulla ritrovata mobilità verso l'Italia e al suo interno. Ed ha accennato ad alcune riforme necessarie per il Paese

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è voluto intervenire oggi, 3 giugno, nel giorno in cui torna possibile spostarsi tra i vari territori regionali d'Italia senza l'obbligo dell'autocertificazione e in cui tornano possibili anche gli spostamenti dei turisti verso l'Italia. «Il sistema di controllo che abbiamo adottato sta funzionando - ha commentato Conte - E sta funzionando anche il nostro indirizzo politico di procedere sulla base di aperture progressive in base ad un costante monitoraggio». I numeri sulla diffusione del coronavirus in Italia sono stati definiti da Conte «incoraggianti», perché non ci sono segnali di «situazioni critiche» né «sovraccarichi delle strutture ospedaliere». Questi dati confortano il presidente del consiglio e rafforzano in lui l'idea che la strategia finora adottata è quella giusta.

Conte è quindi fiducioso, in vista delle prossime decisioni che insieme al suo Governo dovrà prendere. «La fase più acuta dell'emergenza sanitaria è ormai alle spalle, ma ora dobbiamo fare i conti con l'emergenza economica - ha dichiarato il primo ministro - Finora abbiamo stanziato una cifra enorme, 80 miliardi di euro. Ci rendiamo conto dei ritardi, di cui mi sono già scusato. Ci confrontiamo con una legislazione e con un apparato statuale che non erano pronti ad effettuare erogazioni così generalizzate in così poco tempo. Stiamo lavorando per rendere più celeri le procedure. Ma queste misure sono solo l'inizio di un percorso di rilancio del nostro Paese».
E rilancio è una delle parole chiave del discorso di oggi di Conte. Un rilancio che potrà contare su aiuti europei. «Noi dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene i soldi - ha detto il presidente del consiglio - Stiamo lavorando ad un piano di rinascita che poggerà su vari pilastri e che dovrà raggiungere vari obiettivi. Dovremo modernizzare il Paese, lavorando sulla digitalizzazione e sui pagamenti elettronici, attraverso cui si può contrastare l'evasione fiscale. Dovremo lavorare all'innovazione e rendere a disposizione di tutti la banda larga. E dovremo sostenere le nostre piccole e medie imprese e rilanciare gli investimenti tagliando la burocrazia. Tutto il Sistema Italia dovrà essere accompagnato in una transizione verso un'economia sostenibile. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili. E poi serve una seria riforma fiscale».

Giuseppe Conte ha dichiarato che i cospicui aiuti europei non sono da intendersi come un «tesoretto» a disposizione del governo in carica, ma come un incentivo per realizzare un «progetto lungimirante per l'Italia». E per indirizzare nel modo più giusto queste riforme, il premier ha annunciato che presto convocherà gli Stati Generali dell'Economia. «Incontreremo a Palazzo Chigi tutti i principali attori del Sistema Italia - è stato l'annuncio di Conte - Raccoglieremo le loro idee e i loro suggerimenti per una rinascita del Paese che richiede coraggio, lungimiranza e determinazione nel superare le resistenze al cambiamento».

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