Ricorso contro la chiusura delle scuole. Zaia: «Vediamo cosa dice il Tar»
Oltre che di scuole, il presidente del Veneto ha ribadito la preoccupazione per il rallentamento della fornitura dei vaccini anti-Covid. «Non possiamo più fare campagna vaccinale, ma dobbiamo concentrare tutto quello che c'è solo nei richiami»
Oggi, 19 gennaio, il presidente del Veneto Luca Zaia ha affrontato le stesse tematiche toccate ieri nell'aggiornamento sull'emergenza Covid-19: vaccini e scuole. E come ieri è stato affiancato dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin.
Prima però di tornare sui due argomenti di stretta attualità, però, Zaia ha letto i dati del bollettino sul coronavirus in Veneto, comunicando qualche dato aggiuntivo. «L'incidenza dei positivi trovati con i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore è del 2,03% - ha dichiarato il governatore regionale - E l'altro dato interessante è quello dei ricoveri, dove la curva continua a calare e speriamo che continui a farlo. I pazienti Covid in terapia intensiva sono scesi a 339 ed è un valore inferiore anche al picco massimo toccato a marzo. E attualmente abbiamo circa un centinaio di posti letto liberi in terapia intensiva».
«Noi dobbiamo investire al massimo sui vaccini e su questo tema ci sarà una riunione questa sera con il Governo e ovviamente siamo preoccupati», ha detto Luca Zaia. Una preoccupazione che deriva da una consegna di vaccini ritardata ed anche diminuita del 53% dall'azienda Pfizer per questa settimana. «E ci è arrivata la doccia fredda di una riduzione anche per la prossima settimana - ha aggiunto - Con queste poche dosi non possiamo più fare campagna vaccinale e quindi a fare la prima somministrazione ma dobbiamo concentrare tutto quello che c'è nei richiami».
Ma una riunione importante, Zaia l'ha avuta anche ieri con gli altri presidenti di Regione sulla scuola. «Sulla riapertura delle scuole, per me è fondamentale che il ministro della salute Roberto Speranza ci comunichi le sue intenzioni sulla base del parere del comitato tecnico-scientifico», è il commento del presidente del Veneto, che oggi ha dato mandato agli avvocati dell'ente regionale di seguire il ricorso al Tar presentato da alcune famiglie contro l'ordinanza che impone la didattica a distanza a tutti gli studenti delle scuole superiori venete. I legali presenteranno una memoria della Regione Veneto «e poi staremo a vedere - ha detto Zaia - Le nostre argomentazioni non sono politiche. Abbiamo deciso di tenere le scuole chiuse come atto di prevenzione e spero che il giudice ne tenga conto. In caso di riapertura, saremmo anche pronti con i trasporti, ma spero che si tenga presente il motivo fondante per cui è stata fatta l'ordinanza. Adesso sembra più semplice ragionare sulla scuola, ma se torniamo indietro di 20 giorni, le indicazioni dei tecnici erano tutte per la chiusura. E infatti sono poche le regioni che hanno riaperto. Da un lato è giusto garantire la didattica in presenza, ma dobbiamo garantire anche il diritto alla salute. E quindi vedremo cosa decide il Tar».