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Covid-19, Zaia: «Nessun allarmismo, ma non si possono escludere colpi di coda»

Il presidente del Veneto ha diffuso dati buoni sull'emergenza pandemica, ma continua a chiedere di non abbassare la guardia

Il presidente della Regione Luca Zaia ha dato appuntamento per questa mattina, 27 ottobre, nella sede della protezione civile di Marghera, per un nuovo aggiornamento sul Covid-19 in Veneto. Al fianco di Zaia, l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e la dottoressa Francesca Russo, responsabile della prevenzione della Regione.

Tra i dati del bollettino di oggi, il presidente Zaia ha letto: «Attualmente ci sono 9.743 positivi al coronavirus in Veneto, fra cui ci sono i 539 scoperti nelle ultime 24 ore. Ma abbiamo ancora un'incidenza bassa perché i 539 test positivi rappresentano lo 0,65% degli 83.184 test eseguiti. Negli ospedali veneti, i ricoverati totali per Covid sono 239, di cui 205 in area non critica e 34 in terapia intensiva. E i ricoverati non Covid in terapia intensiva sono 350».
E alla luce del bollettino odierno, il presidente della Regione ha espresso alcune considerazioni: «Il virus c'è, siamo in pandemia e ho sempre la preoccupazione che si abbassi la guardia. Siamo in una fase di assoluta gestione del virus, soprattutto negli ospedali. Quindi, nessun allarmismo, ma non bisogna abbassare la guardia e non si può neanche escludere un colpo di coda».

Per Luca Zaia, la situazione attuale è sotto controllo grazie anche all'utilizzo delle mascherine e al buon andamento della campagna vaccinale. «Ieri abbiamo somministrato 12.403 dosi e stiamo galoppando verso le 7,2 milioni di dosi inoculate - ha dichiarato Zaia - Delle dosi somministrate ieri, 5.238 erano terze dosi. E per noi le terze dosi sono importanti per proteggere anziani e case di riposo. La dose aggiuntiva di vaccino anti-Covid può essere somministrata a chi ha più di 60 anni e il mio appello va proprio ai veneti dai 60 anni in su affinché valutino seriamente l'ipotesi di ricevere anche una terza dose di vaccino, perché è la dose che dà il picco totale di anticorpi. Ed è molto più importante negli anziani perché questi rispetto ai giovani hanno una risposta anticorpale inferiore».
E sui vaccini, il presidente Zaia ha aggiunto: «I vaccinati non sono del tutto immuni dal contagio, ma statisticamente hanno una possibilità di infettarsi di 6,6 volte inferiore rispetto ai non vaccinati. L'ospedalizzazione di un non vaccinato è 8,2 volte più probabile rispetto a un vaccinato. E nella stragrande maggioranza dei casi, un vaccinato se si infetta è asintomatico».

La conferenza è stata poi chiusa dalla dottoressa Russo che ha fornito alcuni dati sulla circolazione del coronavirus in ambito scolastico: «La situazione è sotto controllo. Dal 15 settembre, i casi di positività riscontrati tra tutti gli studenti sono stati 2.327. Le infezioni tra il personale scolastico, invece, sono state 141. Numeri bassi e non preoccupanti, rispetto al totale della popolazione che frequenta la scuola».

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