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Covid e turismo, Zaia: «Visitatori vaccinati non devono far quarantene»

Il presidente del Veneto ha aggiornato sull'emergenza coronavirus, parlando anche di riaperture: «Servono reciprocità ed un approccio equilibrato. Ci sono delle norme che sembrano incongruenti rispetto ad altre già vigenti»

Sul coronavirus in Veneto, è stato ancora il presidente della Regione Luca Zaia a fornire questa mattina, 21 aprile, gli ultimi aggiornamenti, partendo dalla lettura del bollettino delle 8: «I positivi intercettati nelle ultime 24 sono 1.094 e sono stati identificati facendo 54.323 tamponi, quindi l'incidenza è del 2,01%. Rispetto a ieri, ci sono 43 pazienti per Covid in meno negli ospedali regionali. Sono 1.685 e si trovano 1.449 in area non critica e 236 in terapia intensiva. Ai 236 pazienti per Covid nelle terapie intensive si sommano ai 270 che sono non Covid».

Il presidente del Veneto ha espresso attesa per l'imminente decreto del premier Mario Draghi in cui dovrebbero essere contenuti degli allentamenti alle limitazioni anti-Covid ed un programma di riaperture di quelle attività ancora chiuse. «Rispetto alle riaperture di maggio dell'anno scorso il contesto è nettamente diverso - sono le considerazioni di Zaia - Non ci lasciamo alle spalle un lockdown. Molte attività sono già aperte ed anche le scuole sono aperte. Abbiamo poi vaccinazioni e protocolli di cura che l'anno scorso non avevamo. Non dobbiamo banalizzare la situazione attuale, ma sulle riaperture servono un minimo di buon senso e di reciprocità. È difficile spiegare che dal 26 aprile si possono fare delle partite di calcio amatoriale, ma non si può tornare in palestra. È difficile dire ad un ristoratore che può aprire solo con tavoli all'aperto quando ancora fa freddo. Oppure dall'1 giugno si potranno aprire i ristoranti in zona gialla solo fino alle 18. Quindi il rischio deve essere sempre valutato, ma ci vuole un approccio equilibrato perché ci sono delle norme che sembrano incongruenti rispetto ad altre già vigenti. Un segno di disponibilità può essere quello di togliere il coprifuoco o di ridurne l'orario. Oppure si potrebbero usare le ricevute dei ristoranti come lasciapassare per il rientro a casa durante il coprifuoco».

Luca Zaia si è poi detto preoccupato per il turismo ed ha criticato la riapertura dei parchi tematici prevista per l'1 luglio: «Stiamo parlando di grandi elementi di attrazione. Noi viviamo di turismo in Veneto. E c'è la questione delle quarantene dei turisti che va subito chiarita dal Governo. Per me, se un turista americano arriva in Veneto ed è vaccinato non deve far quarantene. Noi dobbiamo dare garanzie ai turisti vaccinati il prima possibile perché ci vuole tempo per programmare un viaggio in Veneto».

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