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Covid, Zaia: «Non ci sono mezzi pubblici per un'apertura totale delle scuole»

Tra gli aggiornamenti sull'emergenza coronavirus, il presidente del Veneto ha annunciato l'aumento delle forniture del vaccino Pfizer e novità sugli anticorpi monoclonali

Da Via Paolucci, a Marghera, sede della protezione civile regionale, sono ripresi questa mattina, 19 aprile, gli aggiornamenti del presidente della Regione Luca Zaia sul Covid-19 in Veneto. Insieme al governatore, l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e, per parlare di anticorpi monoclonali, la direttrice della clinica delle malattie infettive dell'Aoui di Verona Evelina Tacconelli.

I primi aggiornamenti sono stati letti e commentati da Zaia sul bollettino aggiornato alle 8 di questa mattina: «I positivi al coronavirus trovati nelle ultime 24 ore sono 497, che su 10.786 tamponi effettuati rappresentano il 4,61%. I ricoverati totali per Covid sono scesi attualmente a 1.759, di cui 264 in terapia intensiva e 1.495 negli altri reparti. In più, nelle terapie intensive ci sono 274 pazienti non Covid. I dati dei ricoveri per Covid tendono a scendere da più di una settimana ed anche le proiezioni mostrano un calo, ma il virus c'è ancora e quindi non possiamo pensare che sia finita».

Sulla campagna vaccinale anti-Covid, il presidente del Veneto ha dichiarato: «Di fatto, per noi, la vaccinazione degli over 80 è completata. Stiamo continuando sui cittadini con fragilità o vulnerabilità legate ad altre malattie. Nel sito per la prenotazione del vaccino abbiamo introdotto la possibiità per i cittadini con disabilità di prendere appuntamento anche se la piattaforma non dovesse riconoscere il loro codice fiscale. E vogliamo concludere in fretta la vaccinazione per chi ha un'età compresa tra i 70 e i 79 anni. Una fascia di età dove avremo meno vaccinazioni a domicilio rispetto agli over 80, quindi contiamo di vaccinarli tutti con rapidità».

Una buona notizia annunciata da Zaia è che dalla prossima settimana la fornitura di vaccini Pfizer dovrebbe aumentare di 50mila dosi. E sempre dalla prossima settimana dovrebbero cominciare le prime riaperture. E su questo tema, il presidente del Veneto ha posto l'accento sui trasporti, dato che le riaperture dovrebbero riguardare anche le scuole, in cui si ritornerà ad una didattica totalmente in presenza. «Adesso, con una didattica in presenza al 50% nelle scuole superiore, garantiamo il trasporto pubblico con 2.700 mezzi la cui capienza è ridotta alla metà - ha spiegato Luca Zaia - A questi mezzi, si aggiungono anche i 500 dei privati. Con la didattica in presenza al 100% e con gli autobus a capienza dimezzata, noi dovremmo raddoppiare la dotazione. Ma non ci sono i mezzi. Non si pone neanche la questione delle risorse, che sarebbe un grande problema, perché sul mercato non ci sono veicoli da prendere. Spero che il Governo sciolga questo nodo, riducendo la didattica in presenza oppure rendendo facoltativa la presenza».

La professoressa Tacconelli ha iniziato il suo intervento confermando che la campagna vaccinale sta influendo sulla riduzione della mortalità, la quale nel 2020 aveva raggiunto picchi elevatissimi. E sugli anticorpi monoclonali, utilizzati per curare i malati Covid, Tacconelli ha detto: «In Italia, finora, sono state somministrate poco più di duemila terapie con anticorpi monoclonali. Ogni terapia è un paziente, quindi sono stati trattati poco più di duemila pazienti. Di questi duemila, circa 420 sono veneti e 115 veronesi. I pazienti veronesi trattati con anticorpi monoclonali hanno quasi tutti più di 70 anni ed un'altra patologia concomitante. Senza anticorpi monoclonali, la stima è che circa una trentina di questi pazienti sarebbero finiti in ospedale e più o meno cinque sarebbero morti. Con il trattamento con anticorpi monoclonali, i ricoveri sono stati 14 e nessun decesso».
E sugli anticorpi monoclonali, il Veneto ha vinto un bando di Aifa (Agenzia italiana per i farmaci), che permetterà di ampliare la terapia, rendendola disponibile a tutti i cittadini con più di 50 anni, anche se non presentano particolari fattori di rischio.

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