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Covid-19, Zaia: «Terapie intensive quasi del tutto dedicate a pazienti non vaccinati»

Il presidente del Veneto ha sottolineato l'importanza della vaccinazione contro Covid-19 e sulla terza somministrazione aspetta il parere di Ema e della comunità scientifica

Ha parlato sempre dalla sede della protezione civile regionale di Marghera il presidente della Regione Luca Zaia, per aggiornare sull'emergenza coronavirus in Veneto. Anche oggi, 30 agosto, accompagnato dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, ma anche dall'infettivologa Annamaria Cattelan, primario del reparto di malattie infettiva dell'azienda ospedaliera di Padova.

Gli ultimi dati su Covid-19 in Veneto, aggiornati alle 8 di questa mattina, sono questi: «Sono 319 i positivi al virus scoperti nelle ultime 24 ore - ha dichiarato Zaia - Sono stati trovati eseguendo 10.725 test e quindi la percentuale dei tamponi positivi sul totale è del 2,97%. Attualmente, risultano positivi al coronavirus 13.086 veneti. I ricoverati per Covid-19 sono 278, di cui 223 in area non critica e 55 in terapia intensiva. E in terapia intensiva ci sono anche 349 pazienti non Covid».
E di fronte a questi dati, il commento del presidente del Veneto è stato: «Non siamo fuori dall'emergenza, però rispetto al numero di positivi abbiamo un numero di ricoverati più basso rispetto alle ondate passate. E questo è merito dei vaccini. Ognuno è libero di credere ciò che vuole, ma è inconfutabile che la vaccinazione contro il Covid oggi ci permette di avere tassi di ospedalizzazione molto più bassi».

A proposito di vaccinazione e ricoveri in ospedale per coronavirus, Zaia ha fornito anche questi dati: «I ricoverati vaccinati in area non critica sono il 22,8%, i ricoverati con una dose di vaccino sono il 3,8%, mentre i non vaccinati 73,4%. In terapia intensiva, i ricoverati per Covid-19 sono l'11,8% vaccinati con due dosi, il 7,8% vaccinati con una dose e l'80,4% sono non vaccinati. Quindi le terapie intensive sono quasi del tutto dedicate a pazienti non vaccinati o non del tutto vaccinati».
Sulla presenza di vaccinati tra i ricoverati, la dottoressa Cattelan ha successivamente spiegato che: «Si tratta di pazienti molto debilitati, spesso anziani con patologie. La loro risposta anticorpale è andata scemando, oppure non si è per niente sviluppata proprio a causa delle loro patologie.

Infine, Zaia ha espresso un parere anche sulla ventilata somministrazione di una terza dose di vaccino: «Se si dovrà fare ce lo dovrà dire la comunità scientifica. Ema si dovrà esprimere. Ma se sarà necessaria una terza dose, che ce lo dicano subito».

L'assessore Lanzarin ha fornito un aggiornamento sul focolaio di coronavirus nella casa di riposo veronese di Mezzane di Sotto: «I positivi sono 19: 14 ospiti e 5 operatori. Mi sembra che ci sia stato un ricovero e che i non vaccinati siano uno tra gli ospiti e due tra gli operatori. La struttura è stata chiusa per cercare di contenere il più possibile i contagi. Abbiamo avviato il tracciamento dei contatti e abbiamo iniziato anche un'analisi della copertura anticorpale delle singole persone. Non abbiamo mai smesso di monitorare le case di riposo, ma mi sento di dire questo episodio rimarca la necessità di una terza dose di vaccino soprattutto per i soggetti con difese immunitarie molto basse e in cui gli anticorpi sviluppati dal vaccino possono essere esauriti».

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