Zona gialla in Veneto verso la riconferma, boom di prenotazioni di vaccini
In un giorno hanno prenotato la somministrazione 100mila veneti. L'assessore alla sanità Lanzarin: «Rt a 0,86, incidenza settimanale di 129 casi su 100mila abitanti, tasso di occupazione delle terapie intensive al 18% e in area non critica al 17%»
Questa mattina, 29 aprile, il presidente della Regione Luca Zaia ed il suo assessore alla sanità Manuela Lanzarin hanno aggiornato i cittadini sull'emergenza coronavirus in Veneto, partendo dalla lettura del bollettino delle ore 8. «I positivi al virus scoperti nelle ultime 24 sono 935 che equivalgono al 2,59% dei 36.041 tamponi eseguiti - ha illustrato Zaia - I ricoverati totali per Covid sono ancora in calo e sono 1.478, così suddivisi: 1.275 in area non critica e 203 in terapia intensiva. Il calo dei pazienti Covid è ormai di due settimane, sono circa mille in meno rispetto a qualche settimana fa. I pazienti in terapia intensiva non Covid sono 269. E nelle ultime 24 ore sono deceduti 17 positivi al coronavirus. In totale i deceduti positivi sono 11.316 ed il Veneto è l'ottava regione italiana per mortalità legata al Covid. Tra le regioni più colpite dalla pandemia, siamo quella con la mortalità più bassa».
Sulla campagna vaccinale anti-Covid, i dati forniti da Zaia oggi sono stati: «Ieri abbiamo somministrato 31.123 dosi, ma vogliamo puntare a 43mila vaccinazioni al giorno perché dosi a disposizione ne abbiamo quasi 400mila, visto che ne sono arrivate 150mila questa mattina. E vi dico anche che ieri abbiamo fatto 100mila prenotazioni di vaccino. Abbiamo ancora 64mila posti a disposizione, anche per domani, quindi il mio appello a chi ha più di 60 anni è a prendere appuntamento il prima possibile. Perché prima riusciamo a completare la vaccinazione degli over 60 e prima cominciamo a vaccinare i 50enni. Nella fascia di età tra 60 e 69 anni abbiamo già vaccinato 100mila persone, ma ce ne sono già 242mila prenotate e abbiamo posto per altre 64mila prenotazioni. Ormai il 21% di tutta la popolazione veneta ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma i vaccinabili sono solo i maggiori di 16 anni e quindi la percentuale è del 25%. A maggio, poi, verrà in visita il commissario straordinario per l'emergenza Covid generale Francesco Figliuolo e gli faremo vedere l'efficienza del Veneto».
Infine, Zaia ha risposto alle varie domande dei giornalisti presenti. E la prima è stata la richiesta di un commento alle vicende giudiziarie che si concentrano sulla Procura di Padova, la quale sta indagando sia sull'efficacia dei tamponi rapidi sia sugli interventi, potenzialmente diffamanti, del professor Andrea Crisanti sulla sanità del Veneto. «Sui tamponi rapidi, noi abbiamo aderito alle indicazioni dei tecnici rispetto ad una diagnostica per lo screening utilizzata a livello mondiale - ha dichiarato Zaia - Se qualcuno dimostrerà che questi tamponi hanno performance diverse da quelle dichiarate, il problema è del produttore. Con i tamponi rapidi troviamo due terzi dei positivi. Non avremmo mai potuto trovarli solo con i tamponi molecolari. Noi abbiamo raggiunto punte di 70mila contatti da controllare con il tracciamento. E abbiamo usato tamponi utilizzati anche da altre regioni, solo che noi l'ondata l'abbiamo avuta a dicembre e gli altri a gennaio».
Infine l'assessore Lanzarin ha letto i dati presi in considerazione per la classificazione del rischio Covid in Veneto: «L'indice di trasmissibilità del virus (Rt) è 0,86, l'incidenza settimanale è di 129 casi su 100mila abitanti, il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 18% e il tasso di occupazione dell'area non critica è del 17%». Dati che permettono al Veneto di restare in zona gialla, ma la conferma arriverà domani.