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Covid, Zaia: «Per ora nessuna ordinanza, ma serve responsabilità»

Il presidente del Veneto: «Voglio investire fino in fondo nella fiducia sui cittadini». Per ora l'unico provvedimento in cantiere riguarda il monitoraggio della diffusione del virus nelle scuole

Un nuovo aggiornamento sul presenza di Covid-19 in Veneto è stato fornito questa mattina, 1 febbraio, dal presidente regionale Luca Zaia, dalla vicepresidente Elisa De Berti e dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin.

Il presidente Zaia ha esordito con la lettura del bollettino delle 8 di stamane, il quale è in linea con i bollettini di gennaio. L'incidenza dei nuovi positivi al coronavirus sul totale dei tamponi eseguiti in 24 ore è del 4,41%, quindi bassa. Il totale dei positivi attualmente residenti in Veneto continua a scendere e sono sempre di meno anche i pazienti Covid negli ospedali regionali. «In ospedale abbiamo 2.210 malati Covid e quindi stiamo tornando al picco che abbiamo avuto a marzo di 2.068 pazienti», ha commentato Zaia.

Il presidente regionale ha ribadito quanto detto venerdì scorso, 29 gennaio, e cioè che da oggi cambia lo scenario. Rispetto a gennaio, infatti, il Veneto è tornato in zona gialla e quindi con minori limitazioni agli spostamenti dei cittadini. E in più, nelle scuole superiori è tornata la didattica in presenza al 50%, quindi sono tornati a spostarsi studenti e professori. «Da oggi pesa molto di più la responsabilità individuale - è la considerazione di Zaia - La preoccupazione è grande e quindi è ancora più importante stringere un patto con i cittadini. Dobbiamo darci tutti una mano, lavorando di comunità. E con il nuovo modello dell'Istituto Superiore della Sanità è più facile entrare in uno scenario di rischio alto e quindi tornare in zona arancione o rossa. Io oggi non presento nessuna ordinanza e avrei potuto tranquillamente presentare quella contro gli assembramenti che avevamo già adottato. Non la presento perché voglio investire nella fiducia sui cittadini in questa settimana. Iniziamo un nuovo corso tendendo la mano».

L'unico provvedimento in cantiere riguarda le scuole ed è un'ordinanza che accompagnerà un progetto di screening sulla presenza del coronavirus all'interno della popolazione scolastica. «Il tema della scuola è importante e prevede delle aggregazioni non insignificanti - ha detto Zaia - Per cui guardiamo con attenzione a questo mondo e vogliamo mettere in piedi questa campagna di monitoraggio, validata scientificamente. Faremo dei test nelle scuole, con un protocollo ed una metodologia già stabiliti e che saranno inseriti all'interno di un'ordinanza».

Infine, sulla tenuta dei trasporti pubblici nel primo giorno di didattica in presenza al 50% degli studenti delle scuole superiori ha relazionato la vicepresidente De Berti: «Sostanzialmente oggi è andato tutto bene - ha dichiarato - Il servizio è risultato correttamente dimensionato rispetto alla domanda, anzi in alcuni casi è stato sovradimensionato. Ci sono state delle criticità nel tenere a bada gli studenti per la salita sugli autobus, perché tutti vorrebbero salire sul primo bus che arriva. Comunque, le aziende di trasporto sono già all'opera per correggere le sbavature e continueremo a monitorare la situazione in questa e nelle prossime settimane. A Verona, sono stati attivati 70 autobus aggiuntivi per 370 corse in più e con 70 addetti di supporto (steward) oltre al personale di Atv».

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