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Covid, Rosi: «Se tutti i veneti fossero vaccinati, avremmo 7 pazienti in terapia intensiva»

Il dottore che coordina le terapie intensive Covid della regione: «Con questa situazione, se in Veneto non ci fossero vaccinati, avremmo 140 pazienti gravi»

Parla sempre di coronavirus in Veneto il presidente della Regione Luca Zaia che anche questa mattina, 23 agosto, ha tenuto un nuovo aggiornamento insieme all'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e al coordinatore delle terapie intensive Covid del Veneto Paolo Rosi.

Anche oggi, Zaia è partito dalla lettura del bollettino delle 8: «Nelle ultime 24 ore sono stati trovati 331 veneti positivi al coronavirus, eseguendo 10.331 tamponi. Quindi la percentuale dei test positivi è del 3,2%. Oggi in Veneto ci sono 12.839 cittadini positivi al virus. Ed i ricoverati in ospedale per Covid-19 sono 269. In area non critica ci sono 216 pazienti per Covid, mentre nelle terapie intensive ci sono 52 pazienti Covid e 349 non Covid».

La campagna vaccinale anti-Covid del Veneto procede, anche se rallentata dal periodo agostano. «Mediamente abbiamo 4mila prenotazioni al giorno e ieri abbiamo somministrato 9.270 dosi - ha commentato Zaia - Cominciamo ad avere magazzino e prosegue l'iniziativa delle vaccinazioni ad accesso libero e senza prenotazione per tutti i veneti con più di 60 anni o con un'età compresa tra i 12 e i 25 anni».

«Il Veneto è una delle regioni italiane che stanno vivendo la situazione migliore attualmente - ha aggiunto il governatore - Il rischio Covid in Veneto è ritenuto basso. Abbiamo un coefficente di riempimento degli ospedali al 3%, ma ci sono regioni che attualmente arrivano al 20%. Questo virus è strano ed in questa fase sta colpendo alcune regioni e non altre. Ed anche in giro per l'Europa ci sono realtà in difficoltà».

Infine, il presidente della Regione ha annunciato che la prossima settimana sarà presentato il piano regionale per il ritorno a scuola in sicurezza. «Il progetto nazionale in vista della riapertura delle scuole verrà mutuato dall'esperienza veneta delle scuole sentinella - ha dichiarato Zaia - La nostra volontà è di non stressare i ragazzi, ma di essere presenti. Abbiamo già preventivato l'acquisto di un milione di test molecolari salivali che ci permetteranno di andare avanti con i test nelle scuole per valutare il grado di circolazione del virus. Il nostro unico obiettivo è quello della scuola in presenza».

Luca Zaia ha poi ceduto il microfono al dottor Rosi, che ha dichiarato: «Rispetto ai mesi passati sono cambiate le fasce di età dei ricoverati in terapia intensiva. Prima il 70% dei ricoverati in gravi condizioni aveva più di 70 anni. Oggi il 58% ha meno di 60 anni. E questo è strettamente collegato alla vaccinazione. Dall'1 maggio abbiamo ricoverato in terapia intensiva 257 pazienti, fra cui solo 18 avevano completato il ciclo vaccinale. Quindi fra tutti i pazienti gravi in ospedale da maggio a oggi, solo il 7% era vaccinata mentre il 78% non era vaccinato ed il resto era vaccinato con una sola dose. Tra i non vaccinati ci sono 3 ricoverati ogni 100mila abitanti, tra chi ha ricevuto solo una dose i ricoveri sono 1,2 ogni 100mila abitanti, tra i vaccinati i ricoveri sono 0,17 ogni 100mila abitanti. Con questa situazione, se in Veneto non ci fossero vaccinati, avremmo 140 pazienti in terapia intensiva. Se i veneti fossero tutti vaccinati, i pazienti in terapia intensiva sarebbero 7. Per quel che riguarda i decessi, siamo passati da un 40% dei pazienti Covid in terapia intensiva che purtroppo moriva ad un 27%. Dall'1 maggio, i deceduti per Covid sono stati 57 e fra questi solo 3 avevano completato il ciclo vaccinale».

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