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Covid, Zaia: «Pressione ospedaliera sostenibile. Bloccato altro lotto di vaccini»

Il presidente del Veneto ha confermato la sospensione in via precauzionale del lotto ABV5811 del vaccino di AstraZeneca. Lotto che comprendeva 41.300 dosi, di cui 20.952 era già state somministrate

Questa mattina, 15 marzo, il presidente della Regione Luca Zaia ha tenuto un nuovo aggiornamento sulla situazione relativa al coronavirus in Veneto. All'appuntamento, nella sede della protezione civile regionale di Marghera, hanno preso parte l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e la direttrice del settore farmaceutico della Regione Giovanna Scroccaro per un approfondimento sulle cure domiciliari dei malati Covid.

I primi aggiornamenti forniti sono i contenuti del bollettino Covid delle 8 di questa mattina: «Nella ultime 24 ore abbiamo trovato 841 veneti positivi al virus, eseguendo 11.733 tamponi. Quindi l'incidenza giornaliera è del 7,17% - ha detto Zaia - Attualmente in Veneto ci sono 35.324 cittadini positivi al virus, di cui circa la metà sono sintomatici e curati a domicilio e 1.614 curati in ospedale. E dei pazienti Covid in ospedale, quelli in terapia intensiva sono 202. A questi 202 si aggiungono i 283 pazienti non Covid. Questo significa che quasi la metà delle terapie intensive del Veneto sono occupate».

Sul primo giorno di zona rossa in Veneto, Zaia ha commentato: «Stiamo vivendo un momento tragico e difficile, anche se magari da noi non si percepisce perché la pressione ospedaliera è in crescita ma è sostenibile. Ma altre regioni sono in grossa difficoltà. Da oggi sono in vigore ulteriori limitazioni che comportano sacrifici per le famiglie e per le aziende. La zona rossa è scattata in virtù di una legge nazionale, non di una legge regionale. I parametri di questa legge nazionale sono stati ispirati dal comitato tecnico-scientifico. Parametri che sono stati modificati rispetto a qualche mese fa. Per questo a dicembre non siamo andati in zona rossa e adesso sì. Per legge, la zona rossa deve durare almeno due settimane e io spero che duri solo due settimane. E anche la chiusura di tutte le scuole non è stata una decisione presa dalla Regione Veneto. Quando abbiamo potuto decidere noi, abbiamo chiuso le scuole superiori a gennaio e, nella scorsa settimana, dalla seconda media in su. Ma l'attuale legge nazionale impone la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nelle regioni in zona rossa. Questa è la verità. E dopo il lockdown, è la prima volta in Veneto che vengono chiusi i servizi per la fascia da 0 a 6 anni e le elementari».

Il presidente del Veneto ha poi confermato che il lotto di vaccini anti-Covid di AstraZeneca ABV5811 è stato bloccato. «Una brutta notizia - ha detto - La Procura di Biella ha inviato i Nas e ha bloccato anche a noi un ulteriore lotto di vaccino AstraZeneca. Per la campagna vaccinale è un altro duro colpo. Se il vaccino ha causato o è la concausa di una morte bisogna chiarirlo velocemente. Perché la metà delle defezioni nelle vaccinazioni è provocato dalla paura. E il blocco dei lotti non aiuta ad essere credibili nelle vaccinazioni. Ma dobbiamo andare avanti perché la comunità scientifica ha rassicurato sulla sicurezza dei vaccini e ci sono già i risultati perché nelle case di riposo siamo passati dai 3.500 contagiati di dicembre a poco più di un centinaio».
L'assessore Lanzarin ha poi precisato che il nuovo lotto di vaccino AstraZeneca bloccato comprendeva 41.300 dosi e ne era già state somministrate 20.952.

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