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Coronavirus, Zaia: «Ricoveri in calo, ma la tendenza va mantenuta»

Il presidente regionale ha fatto il punto sull'emergenza in Veneto, attendendo la nuova classificazione del territorio. «Immagino che non saremo in zona rossa, ma in ogni caso i ristori devono essere garantiti»

Il punto giornaliero sull'emergenza coronavirus in Veneto è stato tenuto anche oggi, 8 gennaio, dal presidente regionale Luca Zaia. Insieme a lui l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin ed il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor.

La lettura del bollettino delle 8 di questa mattina si è conclusa con una postilla sui vaccini anti-Covid. Il presidente Zaia ha mostrato questi dati: la prima dose di vaccino è stata somministrata a 48.520 cittadini ed il magazzino veneto dei vaccini si è svuotato per il 24,7%. Una percentuale inferiore a quella di ieri, ma perché da Roma è arrivata una nuova fornitura di boccette che hanno nuovamente riempito il magazzino. Inoltre, da questa fornitura, la Regione comincerà ad accantonare le dosi che serviranno per il richiamo. Questa vaccino, infatti, ha bisogno di due somministrazioni a distanza di venti giorni per essere ancor più efficace. E così da adesso si comincia a mettere da parte quelle dosi che serviranno per la seconda somministrazione di chi è già stato vaccinato.

A commento dei dati del bollettino, Luca Zaia si è soffermato su quelli dei ricoveri, i quali mostrano una iniziale tendenza a scendere. Da qualche giorno il numero dei nuovi pazienti Covid negli ospedali veneti è inferiore al numero di coloro che vengono dimessi. Significa che la pressione del virus sulle strutture di cura comincia ad alleggerirsi. «Non ci sentiamo di dire che questa è una direzione - ha specificato Zaia - E anche se fosse una direzione, va mantenuta. È come una dieta. Non è che si può tornare a mangiare come prima, quando vediamo che la dieta funziona e cominciamo a perdere peso. Perché la bilancia può sempre tornare su. Quindi dobbiamo continuare ad evitare gli assembramenti e ad essere rigorosi con le mascherine per uscirne fuori velocemente».

Oggi, poi, è il giorno delle nuove classificazioni delle regioni e quindi oggi si scoprirà se il Veneto tornerà ad essere in zona gialla oppure se sarà in zona arancione o rossa. Ed ovviamente, in base alla classificazione, i cittadini veneti sapranno quali limitazioni dovranno rispettare per evitare di diffondere il coronavirus. Luca Zaia non ha fornito alcuna anticipazione, ma ha ribadito la propria fiducia nelle valutazioni dell'Istituto superiore per la sanità. «Sappiamo di avere un indice di contagio prossimo all'1, ma di avere anche un'alta incidenza di nuovi contagi - ha aggiunto - Penso che non saremo in zona rossa, ma non so se saremo in zona gialla o arancione. In ogni caso, noi comprendiamo la disperazione di quei cittadini che fanno fatica ad andare avanti. Quindi, qualunque sia la nostra classificazione, è fondamentale che ci siano dei ristori per coloro che, tenendo chiusa la loro attività, stanno facendo un sacrificio per il bene della collettività».

Tra le domande rivolte al presidente, è stato fatto presente il caso di una famiglia veronese che necessita di essere vaccinata. Questa famiglia il prossimo maggio dovrà partire per l'America per un intervento chirurgico della figlia minorenne e dovrà rimanere all'estero per tre mesi per la riabilitazione. Zaia ha assicurato che saranno vaccinati, in deroga a quanto previsto dal piano regionale, e quindi ha consigliato loro di prendere contatti con l'Ulss 9 Scaligera.

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