Zaia: «Riattiviamo ospedali Covid. Sui vaccini si faccia chiarezza in fretta»
Il blocco ad AstraZeneca complica la campagna vaccinale regionale, anche perché i medici di base erano stati finalmente coinvolti, ma per il momento potrebbero somministrare solo dosi del vaccino temporaneamente sospeso
Da Marghera, dove ha sede la protezione civile regionale, il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto informare anche oggi, 16 marzo, sull'evoluzione dell'emergenza coronavirus. Insieme a lui, l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, il direttore generale della sanità del Veneto Luciano Flor e la direttrice dell'unità delle cure primarie e strutture socio-sanitarie territoriali della Regione Maria Cristina Ghiotto.
Il primo aggiornamento che è stato dato è il bollettino delle 8 di questa mattina con gli ultimi numeri su contagi e ricoveri. «In un giorno sono stati trovati 1.901 nuovi positivi al virus con 52.262 tamponi. Quindi l'incidenza giornaliera dei test positivi sul totale dei test effettuati è del 3,64% - ha illustrato Zaia - Nelle terapie intensive dei nostri ospedali ci sono 203 pazienti Covid e 293 non Covid. Meno male che abbiamo aumentato i posti letto delle terapie intensive, perché a febbraio dell'anno scorso non avremmo potuto curare tutti questi pazienti».
Leggendo i dati del bollettino, Zaia si è soffermato sulla crescita dei ricoveri, che rischia di incidere sull'attività ospedaliera. «Non siamo ancora nella fase di dover ridurre le prestazioni programmate, ma siamo nella condizione di dover riattivare gli ospedali Covid, tra cui quello di Villafranca - ha spiegato il presidente del Veneto - Gli ospedali Covid vedranno comprimersi le loro attività, ma manterranno i punti nascita ed altri servizi come quelli per i malati oncologici».
Il presidente del Veneto, poi, non ha cambiato rotta ed ha indicato ancora i vaccini come la via per uscire dall'emergenza, anche se la sospensione temporanea alle somministrazioni del vaccino anti-Covid di AstraZeneca inceppa l'organizzazione della campagna vaccinale regionale. «Nella programmazione vaccinale, il farmaco di AstraZeneca è importante per noi - ha dichiarato Zaia - Io penso che sia un bene, se c'è un dubbio, sospendere le somministrazioni di quel vaccino. Ma i dubbi devono essere fugati con estrema velocità. Intanto noi continuiamo a vaccinare con Pfizer e Moderna e aspettiamo per il mese prossimo la prima fornitura del vaccino di Johnson & Johnson. Siamo però preoccupati perché avevamo da poco trovato l'accordo per coinvolgere i medici di base nelle vaccinazioni, ma l'intesa prevedeva l'utilizzo di AstraZeneca. Noi mediamente facciamo 20mila vaccini al giorno, ma potremmo arrivare a farne anche 50mila se ci fossero i vaccini, senza contare poi quelli che potrebbero fare i medici di base».
Dopo aver risposto alle domande dei presenti, Zaia ha passato parola al dottor Flor, che ha detto: «Ci era stato segnalato che in alcuni nostri ospedali erano state fornite delle mascherine che potevano essere non a norma. Abbiamo verificato e finora tutte le mascherine acquistate da Azienda Zero sono in regola. Sui vaccini, c'è poco da fare. Senza AstraZeneca, possiamo solo fare i richiami di Pfizer e Moderna ed il numero delle nuove vaccinazioni sarà molto basso».