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Coronavirus, Zaia: «Ricoveri in calo, ma Veronese ancora in sofferenza»

Insieme al presidente del Veneto è intervenuto oggi il professor Giorgio Palù, presidente dell'agenzia italiana del farmaco (Aifa), per approfondire il tema dei vaccini delle cure con gli anticorpi monoclonali

Luca Zaia non è stato affiancato solo dall'assessore alla sanità Manuela Lanzarin nell'appuntamento di oggi, 15 gennaio, con le comunicazioni sul coronavirus in Veneto. Il presidente regionale ha ospitato anche Giorgio Palù, presidente dell'agenzia italiana del farmaco (Aifa), per approfondire il tema dei vaccini contro il Covid e delle cure ai malati positivi al virus con gli anticorpi monoclonali.

Zaia ha dichiarato che ci sono stati dei problemi informatici sul bollettino quotidiano. Problemi non sulla raccolta dei dati, che dovrebbero esserci tutti. E quindi la lettura del bollettino delle 8 di questa mattina è stata molto ridotta e si è concentrata solo sui ricoveri dei pazienti Covid, i quali da inizio anno continuano a calare. «Lo scenario però non è tranquillizzante perché siamo circondati da regioni dove invece i dati crescono, regioni che possono anche entrare in zona rossa, nonostante abbiano avuto restrizioni più importanti delle nostre - ha commentato il presidente del Veneto - Quindi invito tutti i veneti a non abbassare la guardia. Io spero che il peggio sia passato, ma nessuno ce lo può garantire. Ci sono degli aspetti ancora inspiegabili e quindi è fondamentale essere prudenti».

Sui ricoveri, Zaia ha aggiunto che questa mattina ci sono circa 100 posti letto liberi nelle terapie intensive del Veneto. «C'è ancora sofferenza in alcuni territori, penso al Veronese ed anche al Trevigiano - ha aggiunto il governatore - Ed oltre ai pazienti Covid in ospedale, abbiamo più di tremila pazienti Covid che vengono curati a domicilio».

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