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Coronavirus, Zaia: «A Verona la pressione ospedaliera è importante»

Il presidente del Veneto ha dichiarato che la provincia scaligera avrà un'ulteriore contrazione dei servizi sanitari per far fronte all'emergenza

Direttamente dalla sede della protezione civile regionale, il presidente del Veneto Luca Zaia ha fornito nuovi aggiornamenti sulla pandemia di Covid-19. Insieme a lui, gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Gianpaolo Bottacin.

Il punto di partenza è stato sempre il bollettino delle 8, in cui sono contenuti anche i dati sui ricoveri dei pazienti positivi al coronavirus. Proprio questi dati sono stati confrontati da Zaia con i picchi raggiunti durante l'ondata di contagi della primavera scorsa. «Il numero massimo di posti letto occupati da pazienti Covid a marzo è stato di 356, oggi siamo a 373, a cui si aggiungono i 207 pazienti non Covid sempre nelle terapie intensive - ha dichiarato il presidente regionale - Il picco dei ricoverati in primavera lo abbiamo avuto l'1 aprile ed erano 2.028. Oggi sono 3.267, quindi sono oltre mille in più. Quindi la differenza più grande tra marzo e la situazione attuale non l'abbiamo nelle terapie intensive, ma negli altri reparti. Comunque la pressione sanitaria comincia ad essere importante».

E la provincia con la pressione ospedaliera più intensa è quella di Verona dove ci sarà un'ulteriore «contrazione nell'erogazione dei servizi sanitari ordinari per far fronte al Covid», ha aggiunto Zaia. E il problema è quello del personale, perché i reparti Covid necessitano di professionisti che, essendo impegnati sui pazienti positivi al virus, non possono seguire anche le attività ordinarie dell'ospedale. Quindi si garantiscono le urgenze e le cure oncologiche, ma per le altre prestazioni ci saranno ancora limitazioni.

L'altro annuncio fatto da Luca Zaia è l'incontro di oggi con i sindaci dei capoluoghi di provincia veneti per trovare nuove soluzioni al problema degli assembramenti, perché l'unico modo per ridurre la pressione dei pazienti Covid negli ospedali è quella di ridurre i contagi. E gli assembramenti che si sono visti nell'ultimo fine settimana in Veneto e nel resto d'Italia è stato definito dal presidente regionale «uno spettacolo immondo». Quindi è probabile che nei prossimi giorni il governatore firmi una nuova ordinanza per evitare la creazione di occasioni che favoriscano il diffondersi del virus.

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