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Coronavirus, Zaia: «Abbiamo quasi raggiunto picco di marzo dei ricoveri»

Il presidente del Veneto ha però specificato che gli attuali pazienti Covid stanno in ospedale meno rispetto alla prima ondata di contagi

«Abbiamo raggiunto il picco dei ricoveri registrato durante la prima ondata dei contagi, perché abbiamo 1.947 ricoverati per coronavirus in area non critica e 227 in terapia intensiva». Lo ha detto Luca Zaia oggi, 13 novembre, leggendo i dati del bollettino delle 8 sull'emergenza Covid in Veneto. Ma il presidente regionale si è soffermato anche sull'alto numero dei dimessi giornalieri. «Le differenze tra la prima e la seconda ondata sono: una macchina sanitaria più efficiente, il rapporto dei positivi sui tamponi eseguiti è inferiore, abbiamo meno pazienti in terapia intensiva ed i pazienti Covid mediamente stanno meno in ospedale». Ed un altro aspetto differente tra l'ondata primaverile e questa autunnale è la diminuzione dei ricoveri per coronavirus degli anziani provenienti dalle case di riposo.

Zaia, poi, è tornato a parlare della sua ordinanza entrata in vigore oggi, facendo alcune precisazioni: «Le parrucchiere e le lavanderie nei centri commerciali restano aperte - ha detto il governatore - Ed anche i negozi di auto restano aperti nei fine settimana se non sono strutture di vendita medie o grandi. Un altro esempio è un cittadino padovano che può andare a Jesolo per un pranzo organizzato o una cena, ma solo per mangiare e non per fare poi una passeggiata sul lungomare. Bisogna fare qualche sacrificio per queste due settimane, altrimenti rischiamo di passare da zona gialla a zona arancione e allora saranno chiusi i confini comunali».
Per altri dubbi sull'ordinanza, la Regione ha già predisposto delle risposte ad alcune faq. Inoltre, ci si può rivolgere anche al numero verde 800-990009 oppure si può scrivere una mail a sala.operativa@ragione.veneto.it.

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