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Covid, Zaia: «Sulla nostra volontà di comprare vaccini polemiche vergognose»

Il presidente del Veneto ha cominciato a perdere la pazienza: «Preoccuparsi della salute dei cittadini sembra diventata un'attività losca. Ma noi andiamo avanti»

Anche oggi, 12 febbraio, si è tenuto il punto informativo sull'emergenza coronavirus in Veneto. A tenerlo è stato il presidente della Regione Luca Zaia dalla sede della protezione civile, a Marghera. Insieme a lui, l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ed il direttore generale della sanità veneto Luciano Flor.

Come da consuetudine, Zaia è partito dalla lettura del bollettino delle 8 di questa mattina, mostrando anche i dati sui tamponi effettuati nelle ultime 24 (39.581). Tra tutti i test effettuati, quelli positivi sono stati 756 (1,91%).

Oggi, poi, è venerdì, giorno in cui a livello nazionale si controllano i parametri sulla diffusione del coronavirus ed in base a questi parametri si classificano le regioni. Dall'inizio di febbraio, il Veneto è in zona gialla e quindi ha il regime di limitazioni più blando e per Zaia anche la prossima sarà una settimana in zona gialla per i veneti. «Oggettivamente abbiamo tutti i parametri da zona gialla - ha detto il presidente regionale - L'indice di trasmissione del virus (Rt) è circa 0,7 ed anche i tassi di ospedalizzazione sono bassi».

Se il Veneto resterà in zona gialla, probabilmente, dalla prossima settimana avrà la possibilità di riaprire gli impianti sciistici. «Stiamo lavorando ad un'ordinanza, che sarà di linee guida, ma attendiamo le ultime determinazioni del Governo», ha detto Zaia parlando degli impianti da sci. E la prossima settimana è anche l'ultima settimana in cui è in vigore l'ordinanza regionale sulla scuola. «Dopo tre settimane di didattica in presenza al 50%, valuteremo i dati e decideremo se cambiare questa percentuale», ha detto il presidente del Veneto, che comunque ha assicurato che le scuole non chiuderanno.

Toccando poi l'argomento dell'acquisto di vaccini anti-Covid (acquisto che il Veneto sta portando avanti in maniera autonoma), il presidente del Veneto si è scaldato, facendo intendere che alcune polemiche gli hanno fatto perdere la pazienza. «Preoccuparsi della salute dei cittadini sembra diventata un'attività losca - ha detto Zaia - Siamo sempre stati trasparenti, dicendo che avremmo comprato vaccini solo se avremmo avuto supporto legale e solidità della contrattazione. E anche altri presidenti di regione mi hanno contattato per sapere se avevo novità, perché anche loro, come me, hanno il compito di occuparsi dei cittadini. Noi stiamo facendo il nostro mestiere. E se non compreremo i vaccini, sarà perché qualcuno non ce li ha voluti vendere o perché qualcun'altro ci ha impedito di comprarli. Ma non sarà una responsabilità mia. Io voglio andare fino in fondo. Siamo sempre stati sul pezzo in questi mesi, sia con i test che con le cure. Noi non abbiamo contattato nessuno. Non è colpa nostra se si fidano di noi e ci chiamano. Abbiamo tantissimi cittadini che ci chiedono urgentemente di essere vaccinati e se riusciremo a portare a casa dei vaccini in più li dedicheremo a quelle categorie che sono le prime a dover essere vaccinate. Ma noi cosa dovremmo fare? Aspettare che passi il tempo? Io resto allibito davanti a questo dibattito sui vaccini. È vergognoso. Questo è un paese dove se cerchi di risolvere un problema, sei una persona che crea problemi. Questa non è una sfida, è fare il proprio dovere».
La trattativa per l'acquisto dei vaccini è stata portata avanti dal direttore Flor, che ha aggiunto: «I pochi vaccini che abbiamo, al momento, non ci bastano per porre fine o per limitare l'epidemia. La nostra capacità di vaccinare è dieci volte superiore alle dosi a nostra disposizione in questo momento. È la disponibilità di vaccini che ci sta limitando e per questo abbiamo chiesto ad Aifa l'autorizzazione a negoziare, acquistare ed importare 4 milioni di vaccini che sono regolarmente autorizzati da Ema. Ora siamo nella fase in cui, ci sono delle situazioni e a quelle che abbiamo giudicato più serie abbiamo chiesto la tempistica di fornitura del vaccino, di che vaccino si tratta e quanto costa. In questo momento, siamo nelle condizioni in cui possiamo ricevere un contratto da sottoscrivere. Un contratto che però non potremmo chiudere senza l'autorizzazione di Aifa».

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