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Zaia onorato per la sperimentazione del vaccino anti-Covid a Verona

Con il presidente regionale, il rettore dell'università di Verona Pier Francesco Nocini ed i ricercatori del centro ricerche cliniche di Borgo Roma

Verona protagonista oggi, 3 agosto, nell'aggiornamento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia sull'emergenza coronavirus. Alla conferenza hanno preso parte il rettore dell'università Pier Francesco Nocini e il dottor Stefano Milleri, direttore del centro ricerche cliniche di Borgo Roma, per parlare della sperimentazione del vaccino anti-Covid 19.

«Oggi mi tremano un po' i polsi», ha esordito scherzosamente Zaia, il quale non ha voluto stravolgere la liturgia di questi appuntamenti ed è quindi partito con la lettura del bollettino delle 8 di questa mattina, commentandolo così: «Il virus c'è e non bisogna abbassare la guardia. L'Italia è la comunità in Europa con minore recrudescenza, ciò però non ci autorizza a fare la festa della liberazione. La situazione è sotto controllo e non siamo un lazzaretto. Si vive normalmente. La sanificazione dei locali è una costante di vita quotidiana. I focolai e i microfocolai sono tutti sotto controllo».
Inoltre, il presidente Zaia ha anche annunciato che venerdì prossimo, 7 agosto, sarà presentato il piano di sanità pubblica. «Un piano che vuole guardare all'autunno e all'inverno mantenendo l'attenzione, perché il virus non è sparito».

E proprio per combattere il Covid-19, nel centro di ricerche cliniche di Verona è stata autorizzata la prima fare di sperimentazione del vaccino. Un vaccino che, se sarà realizzato, sarà proposto ai cittadini veneti in maniera non obbligatoria, come sottolineato da Luca Zaia. Il presidente ha poi lasciato la parola al rettore Nocini, il quale ha presentato il centro di ricerche cliniche di Verona: «Un centro di 800 metri quadrati che esiste dal 2005 - ha detto - Un gruppo di 15 persone che hanno portato avanti una collaborazione con l'università e con l'azienda ospedaliera molto utile per i nostri pazienti. Sono 25 i vaccini anti-Covid oggi testati nel mondo e sono convinto che più test facciamo più avremo notizie certe per il bene della popolazione. Noi inizieremo tra metà e fine agosto con dei volontari, poi passeremo ad una seconda fase passando a 40mila persone e poi arriveremo alla fase tre».
Alcuni dettagli sono stati poi aggiunti dal direttore del centro Stefano Milleri: «Lo studio prevede la somministrazione a circa 90 volontari volontari sani di tre dosi diverse del vaccino, dosi progressivamente crescenti. I volontari saranno inizialmente 45 di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Successivamente, le tre dosi di vaccino saranno somministrate a soggetti potenzialmente più fragili e quindi di età anche superiore ai 65 anni. Lo studio prevede una visita di screening, in cui si valuteranno le condizioni di base e l'assoluta assenza di un contatto con il virus. Poi ci sarà la somministrazione del vaccino ed i volontari sanno seguiti per circa sei mesi. In questo periodo saranno effettuate delle valutazioni per verificare la sicurezza del composto, ma si valuterà anche la capacità del vaccino di indurre una risposta immunitaria».

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