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Covid, Zaia: «Con questi dati non tornano restrizioni. Se peggiorano, il rischio c'è»

Il presidente della Regione ha aggiornato sull'emergenza coronavirus in Veneto: «Grazie ai vaccini gli ospedali non si stanno riempiendo, ma i contagi stanno aumentando anche perché in molti non portano le mascherine»

Questa mattina, 10 novembre, c'è stato un nuovo aggiornamento sul Covid-19 in Veneto. A tenerlo, dalla sede della protezione civile regionale di Marghera, sono stati il presidente della Regione Luca Zaia, la responsabile del settore prevenzione della Regione Francesca Russo ed il coordinatore delle terapie intensive degli ospedali veneti Paolo Rosi.

I primi numeri forniti da Zaia sono stati quelli del bollettino di oggi: «I positivi al coronavirus trovati nelle ultime 24 ore sono 931, che rappresentano l'1,1% delle 84.248 persone testate. Oggi in Veneto ci sono 13.609 positivi al virus e 330 ricoverati in ospedale per Covid-19. I ricoverati per Covid in area non critica sono 273 ed i ricoverati in terapia intensiva sono 57 per Covid e 354 non per Covid».
In seguito, Zaia ha letto anche il bollettino sulle vaccinazioni anti-Covid e per ribadirne l'importanza ha confrontato i dati di oggi con quelli dell'anno scorso: «L'anno scorso facevamo 50mila tamponi al giorno, oggi ne facciamo 80mila. In 24 ore trovavamo l'anno scorso 2.763 positivi, oggi ne abbiamo trovati 931. In terapia intensiva un anno fa c'erano 210 pazienti per Covid, oggi ne abbiamo 57. E i ricoverati in area non critica per Covid era quasi 1.700, oggi sono 273. L'anno scorso non avevamo nessun vaccinato, oggi siamo oltre l'80%. Quindi l'effetto clinico della vaccinazione c'è ed è inconfutabile».

covid confronto 2020 2021-2

I contagi però continuano a crescere e per Zaia questo è anche legato alla stagione. Il freddo è arrivato e si preferisce rimanere al caldo in ambienti che però sono chiusi e con poco ricircolo di aria. «Ogni condizione di assembramento, se non protetta dalla mascherina, può portare al contagio. Noi siamo preoccupati perché nelle piazze, per una ragione o per l'altra, si creano tanti assembramenti in cui i cittadini non portano la mascherina. Ci viene chiesto in continuazione se tornerà il lockdown. E la risposta è che con questi dati non torneremo a chiuderci in casa. Ma se i dati continuano a peggiorare c'è il rischio di un ritorno delle restrizioni. È un rischio ancora lontano, ma c'è».

Altro argomento trattato questa mattina è la scuola, con le linee guida che sono state modificate. «In presenza di un caso positivo all'interno di una classe - ha spiegato la dottoressa Russo - gli studenti possono rientrare solo dopo aver effettuato un tampone con esito negativo. Nel caso in cui ci fossero due casi positivi in una classe, gli studenti vaccinati e negativi possono tornare a scuola, mentre i non vaccinati dovranno seguire le lezioni in didattica a distanza. La quarantena obbligatoria per tutta la classe scatta solo in presenza di tre o più casi di positività. Solo negli asili e nelle scuole dell'infanzia, quindi nella fascia di età 0-6, la quarantena scatta anche con un solo caso positivo. Attualmente, la circolazione del coronavirus nelle scuole del Veneto è stabile. Gli studenti positivi al coronavirus, attualmente, sono 1.382 e sono 7.275 quelli in quarantena. I professori attualmente positivi sono invece 446».

Il dottor Rosi, infine, ha descritto la situazione delle terapie intensive: «Abbiamo una proiezione media che ci dice che nelle prossime settimane i posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva potrebbero diventare anche 80. L'aumento previsto è quindi contenuto. Questo ci permette di non attivare ulteriori posti letto e quindi di non ridurre l'attività ordinaria. Attualmente, il 73% dei ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati. E per il momento, a novembre, i pazienti Covid in terapia intensiva vaccinati sono 1 per milione di abitanti in Veneto, quelli non vaccinati sono 27 per milione di abitanti».

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