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Guerra in Ucraina, Zaia: «Va fermata. Non possiamo rimanere inermi»

Il presidente della Regione Veneto ha espresso la sua chiara posizione sull'invasione russa ed ha fornito degli aggiornamenti sull'emergenza Covid. «Ospedali di Isola della Scala e Zevio pronti a diventare dormitori provvisori per i profughi»

Oggi, 28 febbraio, la giunta regionale del Veneto si è riunita a Palazzo Balbi a Venezia. Al termine dell'incontro, il presidente Luca Zaia ha voluto aggiornare i cittadini su come il Veneto sta affrontando le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina e su come continua ad affrontare anche l'emergenza Covid.

Zaia ha esordito annunciando di aver annullato il suo viaggio a Dubai. Un viaggio programmato per promuovere il Veneto e le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina durante l'Expo. Una decisione presa per mantenere alta la reattività delle istituzioni regionali di fronte alle drammatiche vicende ucraine. «Quella in Ucraina rischia di diventare una guerra pericolosa per la comunità ucraina e per il mondo intero - ha detto il presidente del Veneto - Quindi va fermata con ogni mezzo, non possiamo rimanere inermi. E tanti imprenditori veneti ci hanno già contattato perché vogliono dare il loro contributo. Alcune imprese sono pronte ad accogliere i profughi ed anche ad offrire lavoro se ce ne fosse bisogno. Io, intanto, mi sono sentito con il ministro degli esteri Luigi Di Maio, a cui ho garantito che la sanità veneta è a disposizione del popolo ucraino. E siamo anche già pronti ad attivare 545 posti letto in via emergenziale negli ospedali di Monselice, Valdobbiadene, Noale, Isola della Scala e Zevio, che possono diventare dei dormitori provvisori».

E sull'emergenza coronavirus, il presidente della Regione ha mostrato dati in continuo miglioramento: «I positivi al virus scoperti nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati 1.253. I test eseguiti sono stati 16.552 e quindi la percentuale dei tamponi positivi è del 7,57%. I ricoverati per Covid-19 oggi presenti negli ospedali veneti sono 1.141: in area non critica sono 1.048 e in terapia intensiva sono 93. Mentre i pazienti non Covid in terapia intensiva sono 312. L'indice di contagio (Rt) è sceso a 0,72; l'incidenza settimanale è di 620,8 casi ogni 100mila abitanti; il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 4,6% e quello dell'area medica è al 10,2%. Per quel che riguarda i vaccini anti-Covid, ormai quasi 9 veneti su 10 sono vaccinati. Speravo però che il nuovo vaccino, quello di Novavax, partisse meglio. Ad oggi con Novavax sono state eseguite 989 vaccinazioni. Infine, prevediamo che il numero dei pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva si dimezzi nel giro di una settimana».

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