rotate-mobile
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

Zaia: «In Veneto circa 10mila profughi ucraini ospitati. Ne arrivano 500 al giorno»

Circa l'85% degli sfollati che hanno trovato sistemazione in Veneto sono donne o minori di 14 anni. E sul Covid-19, il presidente della Regione ha detto: «Contagi in aumento. Manteniamo la nostra strategia basata sull'ospedalizzazione»

Conclusa la seduta della giunta regionale, questa mattina 29 marzo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha fatto un aggiornamento sulla situazione Covid-19 in Veneto e sull'emergenza Ucraina. Insieme al governatore, a Palazzo Balbi, l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin e l'assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin.

Zaia è partito dal coronavirus perché la situazione pandemica è in evoluzione, come dimostrano i dati del bollettino odierno. «Nelle ultime 24 ore abbiamo intercettato 9.649 nuovi positivi con 98.858 test - ha illustrato il presidente regionale - La percentuale dei tamponi positivi sul totale è del 9,76%. Attualmente, in isolamento perché positivi al virus ci sono 76.482 veneti. E oggi sono ricoverati per Covid-19 849 pazienti negli ospedali della regione: sono 56 in terapia intensiva e 793 in area non critica. Mentre i pazienti non Covid in terapia intensiva sono 395». A questi dati, Luca Zaia ha poi aggiunto; l'indice di contagio (Rt) salito a 1,12; il tasso di occupazione delle terapie intensive a 2,7%; il tasso di occupazione dell'area medica all'8,8% e l'incidenza settimanale arrivata a 930,8 casi ogni 100mila abitanti.
«I contagi tornano a crescere anche a livello internazionale - sono state le considerazioni di Zaia - Non dobbiamo abbassare la guardia, ma dovremo comunque affrontare il passaggio alla fase endemica. E dovremo farlo coinvolgendo i cittadini con il senso di responsabilità. Non finirà tutto con la fine delle restrizioni. Ognuno dovrà usare il buon senso pensando a sé stesso ma anche ai fragili. Tra i fragili ci sono ad esempio gli anziani e nelle nostre case di riposo abbiamo una recrudescenza delle positività. Per fortuna si tratta di positivi con pochi sintomi, ma ci preoccupa il fatto che il virus attecchisca di più dove c'è fragilità. Quindi noi non smantelliamo nulla e manteniamo la nostra strategia basata sull'ospedalizzazione. Se l'incidenza dell'ospedalizzazione per Covid è simile a quella di altre malattie, ne prenderemo atto. Se invece l'ospedalizzazione cresce esponenzialmente diventa preoccupante».

Chiuso il discorso Covid, Zaia ha aperto quello sull'emergenza Ucraina: «Finora abbiamo eseguito un tampone a tutti i profughi ucraini che sono arrivati. I tamponi fatti sono 17.583. Ma i profughi che stiamo attualmente ospitando in Veneto sono circa 10mila. Di questi: circa l'85% sono donne o minori di 14 anni e circa 6mila sono ospitati da parenti, amici o in sistemazioni autonome; 2mila sono gestiti gratuitamente da associazioni di volontariato; più o meno 300 sono nei centri di accoglienza della Regione ed i restanti 1.700 sono nei centri di assistenza straordinaria. Mediamente arrivano tra i 400 e i 500 profughi al giorno. Ma i veneti sono strepitosi perché in 5.118 hanno offerto 11.780 posti letto per gli ucraini e le donazioni per far fronte a questa emergenza sono state quasi 3mila per un totale di 666.891 euro. Infine, è in corso di svolgimento lo smontaggio e l'invio del grande ospedale da campo che il Qatar donò al Veneto e che noi abbiamo messo a disposizione della protezione civile nazionale per questa emergenza».
Zaia ha poi concluso il suo intervento manifestando fiducia per le trattative in corso tra la delegazione russa e quella ucraina e confidando che possa al più presto tornare la pace.
Le vaccinazioni somministrate a profughi ucraini sono state complessivamente 2.699 (67,5% anti Covid) a 2.211 persone. Il 20,1% delle vaccinazioni è stato effettuato su minori di 14 anni, il 79,9 su maggiori di 14 anni.

I versamenti sul conto della Regione Veneto per l'emergenza Ucraina possono essere effettuati sul conto corrente intestato a Regione del Veneto - Causale: sostegno emergenza ucraina - Iban IT65G0200802017000106358023 - Bic/swift UNCRITM1VF2.
Per chi volesse comunicare la propria disponibilità, offrire aiuto o ospitare profughi, la Regione mette a disposizione l'e-mail ucraina@regione.veneto.it e il numero verde della Protezione Civile Regionale 800-990009.

Video popolari

Zaia: «In Veneto circa 10mila profughi ucraini ospitati. Ne arrivano 500 al giorno»

VeronaSera è in caricamento