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Plateatici, Verona pensa a un'ordinanza «in modo che tutti possano riaprire»

Le aperture di bar e ristoranti, ipotizzate per il 26 aprile, potrebbero essere limitate solo a chi offre un servizio all'esterno del locale. Sboarina: «Stiamo preparando un pacchetto di iniziative per agevolare tutti i comparti economici»

L'amministrazione comunale di Verona è al lavoro per agevolare tutto il comparto della ristorazione, compresi i locali fino ad oggi privi di spazi esterni. Ciò in vista delle riaperture, ipotizzate dal 26 aprile, che il Governo intende concedere sia a pranzo che a cena ma solo alle attività che possono effettuare servizio all'esterno, condizione che però penalizza le attività veronesi prive di plateatici e dehors. La giunta sta perciò vagliando tutte le possibili soluzioni per andare incontro agli esercenti, studiando caso per caso come allargare i plateatici esistenti ma soprattutto come crearne di nuovi, intervenendo in via temporanea sulle norme che regolano il settore, fermo restando la necessità di tutelare gli utenti della strada e garantire la sicurezza dei locali e gli utenti.

Si va dalla possibilità di utilizzare i marciapiedi all'ipotesi di chiudere al traffico veicolare vie o tratti di strada non pedonali ma non indispensabili alla viabilità circostante. I tavoli esterni devono poi essere ben visibili dall'interno e quindi dall'esercente che deve sorvegliare. L'ipotesi per risolvere il problema potrebbe essere l'introduzione della figura del cameriere dedicato al plateatico, un servizio a garanzia dell'attività e dei clienti. Allo studio anche la possibilità di concedere spazi non propriamente adiacenti al locale, purché rispondano ai criteri e alle misure anti-contagio previsti in questa fase.
La bozza di delibera sarà ultimata nei prossimi giorni. L'obiettivo è arrivare pronti prima della fatidica data di riapertura e in tempo affinché agli esercenti possano organizzarsi. Un ulteriore sforzo per aiutare le attività di somministrazione, una delle categorie più penalizzate dalla pandemia e dalla crisi economica che ha generato.

Già in passato, il Comune di Verona era intervenuto. il primo provvedimento risale al 18 maggio 2020, quando la giunta ha approvato le linee guida per concedere maggiori spazi esterni a bar, ristoranti ma anche negozi. Una sorta di plateatici allargati per far fronte alle misure anti-Covid tra cui l'obbligo di distanziamento impersonale. A ciò si è aggiunta l'esenzione del canone, come previsto dal decreto governativo, già prorogata al 30 giugno. Tre le misure adottate a favore del comparto, anche la modalità semplificata per l'occupazione del suolo pubblico, che agevola gli esercenti nei passaggi per la richiesta di plateatici. Un iter abbreviato tuttora attivo, che potrà essere utilizzato anche per gli ulteriori ampliamenti o per quelli ex novo. La domanda va presentata gli uffici del Commercio che, in pochissimi giorni, concedono un nulla osta provvisorio. Dopodichè la pratica sarà validata dalla commissione plateatici che valuta la conformità della richiesta, anche in relazione alla sicurezza stradale e alla esigenze di parcheggio di ciascuna zona.

«Senza plateatico molti bar e ristoranti rischiano di non poter lavorare - ha commentato il sindaco di Verona Federico Sboarina - Non vogliamo che ciò accada, perciò stiamo lavorando ad un'ordinanza che farà in modo che tutti possano riaprire alla prima data utile. Stiamo cercando di ovviare ai vincoli e alle norme del settore, trovando le soluzioni migliori per tutti, per i lavoratori, che hanno il diritto di riaprire le proprie attività, e per i cittadini, che devono poter tornare nei locali in totale sicurezza. Da quando è scoppiata la pandemia, tutto quello che potevamo fare per sostenere le attività economiche cittadine lo abbiamo fatto. E stiamo anche preparando un pacchetto di iniziative per agevolare tutti i comparti economici del nostro territorio, penso ai grandi eventi in Arena a favore del turismo ma anche a misure a sostegno di tutte le attività, che devono lavorare tutti i giorni della settimana e non solo nei weekend».
«Dall’inizio della pandemia ad oggi sono già stati concessi a Verona circa 400 ampliamenti di plateatici - ha aggiunto l'assessore al commercio di Verona Nicolò Zavarise - Con il nuovo provvedimento andremo non solo ad ampliare quelli esistenti ma anche a dotarne di tale opportunità in via temporanea bar e locali che dispongono solo di spazi interni. Nessuno deve essere penalizzato, siamo concentrati su questo obiettivo, è un problema che riguarda non solo alcuni locali del centro storico ma anche numerose attività in tutti i quartieri. Stiamo vagliando tutte le soluzioni possibili, nessuna esclusa. Sulla scorta di quanto deliberato l'anno scorso, vale ancora l'iter amministrativo semplificato, un modo per dare ai nostri operatori economici risposte concrete e misure veloci per sostenere la ripresa».

Un plauso all'azione dell'amministrazione scaligera è arrivato dalla Lega. Il senatore veronese Paolo Tosato ha parlato di «iniziativa lodevole e meritoria», ma il suo augurio è che per le attività economiche ci siano meno restrizioni rispetto a quelle finora ipotizzate. «Non si possono autorizzare le totali aperture delle scuole di ogni genere e grado e contemporaneamente tener chiusi ristoranti e bar che si attengono scrupolosamente alle regole di distanziamento e sicurezza dei clienti».
Ed il consigliere regionale leghista Filippo Rigo ha aggiunto: «Aver anticipato le riaperture dei locali previste a maggio è stato un passo avanti troppo corto: bar e ristoranti senza tavoli all'esterno quanto dovranno aspettare ancora? Circa un terzo dei commercianti dovrà attendere tempi migliori, ma non ce la fa più: va considerato che i pubblici esercizi senza plateatico erano già stati penalizzati in misura maggiore l'estate scorsa».

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