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Zaia: «Ci attrezziamo ad accogliere 50mila profughi ucraini. E sul Covid si passi a fase endemica»

Il presidente della Regione ha fornito dati che confermano la presenza del coronavirus, ma con una più bassa ospedalizzazione. E per le gestione di chi scappa dalla guerra è stata firmata una nuova ordinanza

Emergenza Covid-19 ed emergenza Ucraina. Su entrambe le questioni la Regione Veneto è impegnata ed questa mattina, 10 marzo, il presidente Luca Zaia ha fornito un nuovo aggiornamento dalla sede della protezione civile regionale di Marghera. E sugli argomenti riguardanti la sanità, Zaia è stato affiancato dalla dottoressa Francesca Russo, responsabile del servizio prevenzione della Regione.

Il coronavirus è stato il primo tema affrontato da Zaia con la lettura del bollettino: «Nelle ultime 24 ore sono risultati positivi al virus 4.613 tamponi su 69.920 test eseguiti, quindi i test positivi sono stati il 6,6%. Oggi, sono ricoverati per Covid-19 904 pazienti: sono 833 in area non critica e 71 in terapia intensiva. In terapia intensiva ci sono, inoltre, 319 pazienti non Covid. I vaccinati contro il Covid-19 sono l'89,4% dei veneti. L'indice di contagio (Rt) è 0,9. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 4% e quello dell'area medica è dell'8%. L'incidenza settimanale è di 537,6 casi ogni 100mila abitanti».
Dati che il presidente del Veneto ha così commentato: «Il fatto che gli ospedali si stiano svuotando di pazienti Covid è rassicurante. Quindi il virus c'è, ma non ospedalizza. Spero che il 31 marzo, con la fine dello stato di emergenza per Covid, cessino anche tutte le restrizioni e quindi si passi dalla fase pandemica alla fase endemica. Che comunque vuol dire tenere sempre alta la guardia per non andarsi a cercare il virus».

Luca Zaia ha poi voltato pagina, aggiornando sull'Ucraina. «Attraverso i dati che abbiamo raccolto, i profughi ucraini registrati in Veneto sono stati 2.500, ma è un numero che cambia di ora in ora. La provincia che ne ha ricevuti di più è quella di Treviso, seguono Venezia e Vicenza. I tamponi eseguiti ai profughi ucraini sono stati 2.306. Quelli che hanno avuto esito positivi al coronavirus sono stati 47. Purtroppo il flusso migratorio continua a salire e noi ci stiamo attrezzando per accogliere anche 50mila persone. A tutti rilasciamo delle tessere sanitarie provvisorie per garantire copertura sanitaria. Ad oggi ne abbiamo rilasciate 862, di cui la metà a minori. Sull'offerta degli alloggi, ringrazio i veneti. Sono stati 2.592 quelli che hanno contattato il numero verde 800.990009 o hanno scritto un'e-mail a ucraina@regione.veneto.it ed hanno messo a disposizione 5.600 posti letto. E ringrazio anche coloro che hanno fatto una donazione al conto corrente che abbiamo aperto per l'emergenza Ucraina: i versamenti effettuati finora sono stati 1.893 per un totale di 291mila euro».
Infine, Zaia ha annunciato la firma su di un'ordinanza. «Un provvedimento complesso, con cui disegniamo degli scenari e quindi moduliamo l'accoglienza in base ai flussi - ha spiegato il presidente del Veneto - Inoltre, creeremo 26 centri in tutta la regione attraverso cui intercettare i profughi e fornire loro informazioni. Ed in questa ordinanza è incluso anche l'obbligo del tampone per i profughi e l'offerta di adesione volontaria alla campagna vaccinale anti-Covid. Tutto questo per ridurre il più possibile l'impatto di questi arrivi».

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