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«In terapia intensiva meno pazienti Covid over 80, ma aumentano i 60enni»

L'aggiornamento è stato fornito dal dottor Paolo Rosi, coordinatore delle terapie intensive del Veneto. E sulle vaccinazioni, l'assessore regionale alla sanità Lanzarin ha detto: «Finore 640.456 dosi somministrate. I veneti che hanno completato il ciclo vaccinale sono 203.789»

L'andamento della pandemia di coronavirus in Veneto viene costantemente monitorato dalla Regione, che anche questa mattina, 23 marzo, ha aggiornato i cittadini tramite l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin, il direttore regionale della sanità Luciano Flor e tramite il dottor Paolo Rosi, in qualità di coordinatore delle terapie intensive venete.

L'assessore Lanzarin è partita con la lettura del bollettino aggiornato alle 8 di questa mattina: «Nelle ultime 24 ore, in Veneto sono stati eseguiti 43.375 test e 1.966 sono risultati positivi, quindi il 4,53%. Attualmente ci sono 39.083 veneti positivi, mentre i ricoverati a causa del virus sono 2.013. Nelle terapie intensive, i pazienti Covid sono 260 mentre i non Covid sono 286».

E altri aggiornamenti, l'assessore li ha forniti sulla campagna vaccinale anti-Covid: «Questa mattina, sono arrivate 83mila nuove dosi di vaccino Pfizer e può essere che in settimana arrivino dosi anche dei vaccini Moderna e AstraZeneca. Ieri, sono state somministrate 17.224 dosi, di cui 12.308 prime dosi e 4.906 richiami. Quindi, sono 640.456 le dosi somministrate in totale ed i veneti che hanno completato il ciclo vaccinale sono diventati 203.789. Le Ulss si stanno organizzando per aumentare le somministrazioni giornaliere in vista delle tante dosi previste in arrivo nel secondo trimestre di quest'anno e sono partite un po' ovunque le vaccinazioni eseguite dai medici di medicina generale. Con gli specializzandi abbiamo già trovato un accordo e quindi coinvolgeremo anche loro, mentre ci stiamo confrontando con altre due categorie che sono disponibili a vaccinare: gli odontoiatri e gli specialisti ambulatoriali interni. Domani, invece, mi incontrerò con i farmacisti per il potenziamento dei sistemi di prenotazione ed anche per un loro eventuale coinvolgimento nella campagna vaccinale».

Il dottor Rosi ha fornito una panoramica sull'occupazione dei posti letto ospedalieri causati dal coronavirus: «A febbraio, i nuovi ingressi nelle terapie intensive erano circa 8 al giorno. Da marzo, questo numero è aumentato e adesso è stabile intorno ai 20 ingressi al giorno, con picchi di 26 ingressi. Il numero medio dei pazienti che entrano in terapia intensiva è superiore al numero medio di chi esce e questo significa che l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva è in crescita costante. Una crescita meno ripida rispetto a quella di ottobre-novembre, ma che potrebbe portarci entro la fine di questo mese ad avere 310 pazienti Covid in terapia intensiva. Quindi abbiamo aumentato i posti letto operativi. In questo momento ce sono più di 600 e questo significa che è tornata a pieno regime l'attività degli ospedali Covid e negli altri ospedali si cominciano a ridurre le attività non essenziali per liberare personale da dedicare alle terapie intensive. Stiamo mantenendo un margine di 90 posti letto liberi al giorno e questo ci dovrebbe garantire tranquillità nella collocazione dei pazienti. Tutte le province stanno reggendo il carico e non ci sono trasferimenti fuori-provincia. Rispetto alle precedenti ondate, in area critica ci sono meno ricoverati over 80. Sono praticamente dimezzati e questo è una conseguenza delle vaccinazioni. Sono però aumentati i pazienti tra i 60 e i 69 anni. Come nelle precedenti ondate, i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono circa l'11% del totale dei pazienti Covid ed è circa lo 0,5% del totale dei positivi. Cala, infine, il numero dei pazienti che arrivano in ospedale e devono subito essere ricoverati in terapia intensiva».

GRAFICI SUI DATI FORNITI OGGI DAL DOTTOR ROSI

Infine, il dottor Flor ha comunicato una novità organizzativa: «In tutte le Ulss, al massimo dall'1 aprile, ci sarà un unico sistema di prenotazione delle vaccinazioni. Chi ha già l'appuntamento prenotato non deve riprenotarsi».

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