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Sigarette di contrabbando sequestrate anche nel Veronese, 6 arresti tra Italia e Francia

Indagine coordinata dalla procura europea e arresti compiuti dalla guardia di finanza. L'associazione criminale importava il tabacco illegalmente dalla Tunisia, nascondendolo in carichi di generi alimentari

La procura europea ha condotto una vasta operazione di contrasto al contrabbando di sigarette, che ha consentito di bloccare un'organizzazione criminale attiva nel traffico di tabacchi tra Italia e Francia. Cinque i presunti membri della banda arrestati ieri, 1 febbraio, dalla guardia di finanza di Genova. Mentre un sesto potenziale componente del gruppo criminale è stato fermato in Francia. Tutti e sei sono accusati di associazione per delinquere allo scopo di importare illegalmente dalla Tunisia grandi quantità di sigarette da rivendere sul mercato nero italiano e francese.

Le indagini sono stati sviluppate dai finanzieri genovesi, i quali avrebbero delineato il sistema adottato dal gruppo criminale. Il punto di partenza sarebbe stata un'impresa tunisina gestita dalla banda, la quale spediva in Italia container di generi alimentari nordafricani. In questo modo sarebbero state simulate operazioni commerciali con imprese italiane. Imprese che talvolta sarebbero state compiacenti in quanto controllate dagli stessi membri dell’organizzazione. Nei container sarebbero stati nascosti carichi di sigarette dal peso variabile (tra i 500 ed i 700 chili). Giunto il carico in Italia, altri membri dell'organizzazione si sarebbero occupati delle operazioni di sdoganamento, effettuate anche sulla base di documentazioni doganali e commerciali false. La merce sarebbe stata poi stoccata in un magazzino, dove altri complici provvedevano a prelevare i carichi di sigarette. Carichi che poi venivano distribuiti tra Italia e Francia.

In alcuni casi, l'organizzazione avrebbe spedito in Italia anche sigarette contraffatte, come riscontrato in occasione di un sequestro operato nell'agosto del 2020 nel porto di Genova. Un ulteriore sequestro è stato eseguito dalla guardia di finanza nel porto di Livorno nell'ottobre 2020. E le indagini avrebbero consentito di ricondurre alla stessa organizzazione anche un carico di tabacco sequestrato dai finanzieri nel 2019 in provincia di Verona. Un sequestro di 450 chili di sigarette nascoste in bancali di bibite.

Il danno economico al bilancio nazionale e al bilancio europeo è stato valutato in circa 450mila euro, ma si stima che i numerosi traffici illeciti di tabacco perpetrati nel tempo dall’organizzazione criminale abbiano causato danni più ingenti agli interessi finanziari.

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