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Da Villafranca a San Bonifacio, identificati i punti vaccinali anti-Covid

Sono sei e in ognuno sarà possibile somministrate 4mila vaccini al giorno. Intanto l'Ulss 9 Scaligera ha comunicato che finora sono stati vaccinati 8.820 veronesi

Il piano vaccinale anti-Covid che l'Ulss 9 Scaligera sta portando avanti in provincia di Verona. È stato questo l'argomento più importante delle comunicazioni riferite oggi, 13 gennaio, dal direttore generale dell'Ulss Pietro Girardi.

Secondo i dati aggiornati alle 13 di ieri, la prima dose del vaccino contro il coronavirus è stata somministrata a 8.820 persone, di cui: 3.801 dipendenti Ulss (ovvero il 65% di tutti i dipendenti), 2.387 operatori sanitari degli ospedali privati Pederzoli di Peschiera e Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, 514 operatori sanitari e 648 ospiti di case di riposo o di centri residenziali, 531 tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali e operatori delle guardie mediche, ed infine in altre categorie ricadono i restanti 939 vaccinati veronesi.

«Di settimana in settimana è progredito il numero dei vaccini effettuati e sono circa 6.900 le dosi che settimanalmente ci vengono fornite - ha commentato Girardi - Siamo molto vincolati ai tempi con cui ci vengono forniti i vaccini e alla loro quantità e stiamo dimostrando di essere in grado di somministrare anche una quantità maggiore di dosi rispetto a quelle che ci vengono inviate e quindi speriamo che ne arrivino sempre di più. Nel frattempo stiamo preparando una seconda fase della campagna vaccinale, a cui stanno collaborando i sindaci del territorio per identificare dei punti in cui si possa partire con una vaccinazione di massa che cambierà anche in base alla tipologia dei vaccini a nostra disposizione. L'attuale vaccino, infatti, ha un grande vincolo di conservazione perché deve essere tenuto a -80 gradi centigradi e una volta scongelato deve essere preparato e somministrato nel giro di 5 giorni. In più, questo vaccino deve essere somministrato due volte a distanza di 21 giorni e quindi adesso dovremmo anche cominciare ad inoculare i richiami. Quindi noi, con circa 7mila vaccini a settimana, dobbiamo essere in grado di somministrare la prima e la seconda dose alla platea di 17mila persone identificata in questa prima fase. Non è dunque facile e speriamo che con il vaccino di Moderna, che ha meno vincoli rispetto a quello di Pfizer, ci siano dei miglioramenti».

La seconda fase della campagna vaccinale, ha spiegato poi Girardi, dovrebbe partire a marzo e i punti finora identificati sono le Gallerie Mercatali a Verona (che diventerà anche centro tamponi), il PalaFerroli di San Bonifacio, l'edificio del Mercatone Uno tra Legnago e Cerea, il PalaRiso a Isola della Scala, l'ex bocciofila di Bussolengo e il palazzetto dello sport di Villafranca. «Ognuno di questi centri potrà fare 4mila vaccini al giorno».

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