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Cento anni di Ana Parona, «Proiettati nel futuro per tramandare spirito alpino»

Celebrazioni ufficiali per uno tra i primi gruppi alpini a costituirsi all'interno della sezione di Verona. Fu fondato dal cavalier Bruno Ruffoni

Un secolo a servizio della comunità. Il gruppo alpini di Parona ha celebrato i cento anni di attività.

Dopo il concerto di ieri sera, 6 maggio, nella chiesa parrocchiale del quartiere con i cori alpini Coste Bianche e Voci del Baldo, le penne nere si sono riunite questa mattina davanti al monumenti dei caduti di Parona per l’alzabaniera, l’onore ai caduti e le celebrazioni ufficiali.
Alla cerimonia erano presenti il presidente di Verona Maurizio Trevisan con numerosi esponenti del direttivo scaligero, il capogruppo di Parona Ernesto Ricci, il sindaco Damiano Tommasi, il consigliere regionale Alberto Bozza e la presidente della seconda circoscrizione Elisa Dalle Pezze.

«Questi cento anni di storia devono essere ora proiettati nel futuro dove la vostra esperienza è fondamentale per tramandare il nostro spirito alpino, i nostri valori, onorando i morti e aiutando i vivi: cerchiamo tra i nostri giovani l’orgoglio di appartenere a un’associazione che è a servizio del prossimo e della collettività - ha ribadito il presidente Trevisan - Noi dobbiamo stare con i giovani, è importante il dialogo tra "veci" e "bocia" per dare un futuro che garantisca loro la capacità di crescere in un mondo non più e non solo di amicizie virtuali ma reali».
«Questi monumenti ai caduti spesso sono guardati di sfuggita da chi non ha vissuto in diretta queste tragedie - ha aggiunto il sindaco Tommasi - Non ci si sofferma a leggere i nomi di ragazzi, mariti, persone che non sono tornate e che ci danno la dimensione delle sofferenze che in questo momento stanno vivendo altri Paesi, altre famiglie, altri ragazzi. È questa l’occasione per ringraziare quanti hanno portato avanti la memoria anche attraverso un modo nuovo di servire la patria, che è quello di essere sempre a disposizione. I numeri delle attività che l'Ana fa a favore della collettività sono impressionanti e parlano di una presenza costante, continua e capillare».

La giornata è poi proseguita con la messa officiata dal cappellano sezionale, don Rino Massella, e con un buon risotto preparato dai cuochi alpini del gruppo di Nogara e offerto a tutti i presenti.

Cento anni Ana Parona

Il gruppo alpini di Parona è stato tra i primi ad essersi costituito all'interno della sezione di Verona, nel 1923. Fu fondato dal cavalier Bruno Ruffoni, il cui pronipote Antonio sarà presente ai festeggiamenti di domani.
Il secondo capogruppo, quando ancora gli associati si ritrovavano la sera nell'osteria del rione, è stato Giovanni Vardanega cui è seguito Luigi Corsi, "Gigion", artigliere alpino che ha guidato il gruppo per ben trent'anni. E a cui è dedicata la baita degli alpini di Parona, inaugurata nel 2003.
Negli anni più vivaci, il gruppo era formato da oltre 200 penne nere. Ad oggi, Parona può contare su circa 150 persone tra alpini e aggregati. «Un numero che da un lato va assottigliandosi con gli anni ma che dall'altro puntiamo ad implementare reclutando e interessando i giovani con le nostre iniziative solidali e a favore della collettività, collaborando con altre realtà associative presenti sul territorio: fare squadra è importante», ha spiegato il capogruppo Ernesto Ricci, caposaldo per Parona da orma 9 anni, che ha preso le redini lasciate dall’artigliere alpino Bruno Zanella.

Le attività portate avanti sono numerose e si sono diversificate nei decenni. Spaziano dalle raccolte fondi alla mobilitazione degli alpini durante iniziative e manifestazioni sul territorio. Gli alpini di Parona sono stati in prima linea, come tutte le penne nere veronesi, durante gli anni del Covid e rimangono punto di riferimento nel rione. Sempre in contatto con la parrocchia e al fianco delle famiglie in difficoltà, anche con presidi sanitari, gli alpini sono anche maestri nella preparazione e vendita (a scopo benefico) di alcuni quintali l’anno di renga sott’olio: il piatto simbolo del quartiere.

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