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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Lanciato esperimento dei campi scuola degli alpini, 7 veronesi tra i partecipanti

Sono ragazzi e ragazze dai 16 ai 25 anni che hanno preso parte alle attività organizzate dall'Associazione Nazionale Alpini (Ana) e partite che hanno preso il via nei giorni scorsi a Bassano del Grappa e a Feltre

La giornata inizia alle 6.30, allo squillo della tromba, e prosegue con la ginnastica mattutina, la colazione, la pulizia personale e della caserma. Dalle 10 circa, protagoniste sono le attività del campo: corsi di orienteering, nozioni teoriche e pratiche su protezione civile, pronto intervento, escursioni in montagna, canti alpini, gare sportive. Vengono messi alla prova e mettono alla prova la propria competitività e l'altruismo. E proiettati dai racconti di vita vissuta sui monti un secolo fa, imparano la storia. Ma soprattutto, riscoprono il significato del fare squadra e del creare comunità. Il tutto, senza smartphone, tablet, social e rete wi-fi.
Sono i ragazzi e le ragazze dai 16 ai 25 anni che stanno partecipando ai campi scuola organizzati dall'Associazione Nazionale Alpini (Ana) che hanno preso il via nei giorni scorsi a Bassano del Grappa e a Feltre, negli spazi della caserma Zannettelli. A questi campi scuola partecipano anche sette giovani veronesi: Luca e Fabio Caceffo di Mezzane, Michela Pagani di San Martino Buon Albergo, Loris Coati della Valdadige, Matteo Zancarli di Fane, Elia Pigozzi e Anna Bombieri di Grezzana.

Campo scuola dell'Ana (Associazione nazionale alpini)

I campi scuola rappresentano il primo esperimento di un progetto che l'Ana ha nel cassetto da tempo. Si tratta dell'organizzazione di un periodo di vita di comunità al servizio del prossimo che potrebbe articolarsi in due fasi di tre mesi ciascuno. «L'obiettivo verso cui tendiamo, pressoché impossibile da realizzare senza un supporto istituzionale, è quello di un servizio aperto a ragazzi e ragazze e organizzato in tre indirizzi: civile, di protezione civile, e con le nostre forze armate alpine, per quanti volessero meglio conoscere questa realtà. Abbiamo già avuto dei contatti interessanti in passato con la Presidenza del consiglio e il Ministero della difesa, ora intendiamo entrare nel concreto con queste prime prove sperimentali per capire se e come meglio tarare l’offerta formativa», ha spiegato il presidente nazionale Sebastiano Favero.
«Essere qui con questi ragazzi, vedere lo spirito di squadra e l’entusiasmo che li muove è un’enorme soddisfazione. Guardarli insegna molto anche a noi adulti e fa riflettere. Questa esperienza è una palestra di vita e di cittadinanza che dovrebbe essere estesa a tutti i nostri e le nostre giovani», ha aggiunto il presidente di Ana Verona Luciano Bertagnoli (vedi video).

Durante i dieci giorni nel campo, i ragazzi sono coinvolti in attività normalmente svolte dai volontari Ana e di protezione civile, imparando nozioni di base sul primo soccorso, sul montaggio delle tende del campo base e su altre attività legate alla logistica, sulle comunicazioni radio, con un assaggio di arrampicata su roccia e trekking e potranno saggiare da vicino le discipline tipiche della protezione civile come l’utilizzo dei droni e il soccorso con le unità cinofile.

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