La seconda volta è quella buona: Verona intitola una via a Giorgio Gaber
L'approvazione da parte della Commissione Toponomastica del Comune è arrivata il 25 gennaio 2024, giorno in cui l'artista scomparso nel 2003 avrebbe compiuto 85 anni
L'approvazione da parte della Commissione Toponomastica del Comune è arrivata il 25 gennaio 2024, giorno in cui l'artista scomparso nel 2003 avrebbe compiuto 85 anni
Gli interessati hanno tempo fino alle 13 di mercoledì 1 febbraio per presentare la domanda
«Questa azienda in tanti anni di attività ha portato prosperità e benessere a tante famiglie del territorio, molte delle quali hanno una propria storia lavorativa da raccontare», ha detto il sindaco Antonello Panuccio
«Fu un esempio e un simbolo per la sua epoca ma anche per tutte le generazioni che lo seguirono. Da oggi, questa targa ricorderà a passanti e abitanti del quartiere uno dei veronesi illustri dell’ultimo secolo», ha detto il sindaco Federico Sboarina
Margherita Pettenella, Delia Pollini, Maria Trabucchi, Eugenia Vitali, Clara Zoboli Boggian. «Nella loro normalità, hanno fatto cose straordinarie e hanno contribuito a rendere migliore la nostra città», ha detto il sindaco
«Gozzi fu sempre attento al dialogo tra le parti. Un uomo simbolo, a cui la città deve eterno ringraziamento e memoria», ricorda l'assessore ai Servizi demografici Daniele Polato
Nuova lettera al prefetto contro l'intitolazione della via al padre dell'Msi, ma intanto si rilanciano nuove proposte, tra chi vuole una via per Norma Cossetto e chi per Piersanti Mattarella
Così l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato: «Persino sulla toponomastica, la sinistra e il consigliere Benini si dimostrano fuori dalla realtà, nei fatti e nei tempi»
Nessuna strada sarà intitolata al cantautore per "mancanza di legame con il territorio", nonostante l'elenco degli spettacoli tenuti in città fornito alla commissione. C'è l'ok invece per una strada a nome del noto politico di destra
Sarà vagliata dalla commissione toponomastica, la quale ha una lista di suggerimenti che vanno da Giorgio Gaber al tanto discusso Giorgio Almirante
Il nome potrebbe risalire ad un gruppo di artigiani particolarmente attivo nella zona o da un'antica lapide qui ritrovata e successivamente conservata nel museo maffeiano
Una leggenda sull'origine del nome di questa contrada risale al Medioevo e ad un vangelo trafugato da una chiesa che fu gettato in un falò, ma per miracolo non bruciò
Ha torto chi pensa che il nome derivi dal frutto della pesca, la cui coltivazione è particolarmente diffusa. In realtà deriva dall'atto del pescare, come richiamato anche dallo stemma
I pali alti che davano il nome alla contrada sono i pali che reggevano le viti e sembravano alti perché dopo la prima guerra mondiale una malattia, la fillossera, colpì i vigneti della zona lasciando quindi solo i pali da soli
Il nome deriverebbe da una pecora sacrificata su quel monte dopo una cruenta battaglia combattuta in tempi antichi
Sarto di professione, ma viene ricordato perché alla sua morte, lasciò una ricca eredità ai poveri del paese
Non si riferisce a nessuna vittoria in particolare perché la parola da cui trae origine è vink e significa fringuello
Non è molto diffuso, ma nel tempo si è conservato. Anticamente il trabucco era l'addetto all'arma omonima, l'antenata della catapulta
Presente in quasi tutta Italia, la più alta concentrazione di questo cognome si registra nel veronese, in particolare nella zona di Villafranca
Molti ritengono che il suo nome derivi dal personaggio biblico incontrato da Gesù, ma in realtà deriva dal nome di un'osteria molto rinomata
È stata l'osteria Alle Due Morette a dare il nome alla via, un locale che ha ospitato anche le riunioni della società segreta patriottica dei Masenini
La storia di un umile facchino della dogana che nel 1757 portò in salvo due donne e tre bambini intrappolati a causa di una piena dell'Adige
La cerimonia si è svolta questa mattina in via Albere 112a, a ricordo dell’antica via. Postumia è una strada consolare romana realizzata nel 148 a.C. dal console romano Postumio Albino
Questa mattina la cerimonia di intitolazione dei giardini di via Galvani - via Melfi in borgo Milano a Vaclav Pelisek, vice-ministro ceco della Cultura rifugiato a Verona nel 1968