La statua è dei primi del Settecento e inizialmente si trovava nel convento della chiesa di Sant'Eufemia. Sicuramente poi fu spostata e fu visibile a lungo nel Museo Lapidario Maffeiano, prima di finire in piazza dei Signori
La devozione per questo luogo di culto è ancora forte tanto che i fedeli mantengono viva la tradizione del pellegrinaggio in onore della Madonna del Monte, nonostante l'impossibilità di accedere alla chiesa
È l'obiettivo del progetto "Archivi Politici Veronesi", promosso dall'associazione dei consiglieri comunali emeriti. Tutto il materiale sarà depositato nell'Archivio di Stato
La sua attuale forma, la chiesa l'ha ottenuta dopo il forte restauro avvenuto nel 1905, dopo che alla fine dell'Ottocento l'edificio era in condizioni tali da rischiare il crollo
Difficile dire se sia ancora leggibile, ma sotto al davanzale della quarta finestra del piano rialzato c'era scritto: "1710, il giorno del palio, sono stato sargento Jacometo di patulia questo posto"
"È giusto che i giovani conoscano l’entità, le cause e ciò che ha prodotto il fenomeno migratorio in Veneto tra Otto e Novecento", ha detto l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan
Opera di Romeo Cristani, realizzata partendo dal bozzetto di Torquato Della Torre. Fu inaugurata nel 1888, per il trecentenario della morte dell'artista, ma prima si trovava davanti alla chiesa di Santa Anastasia
Cavalli dagli zoccoli inchiodati al terreno e statue che non vogliono farsi distruggere. Aneddoti sulla miracolosa resistenza dei luoghi di culto veronesi contro gli invasori napoleonici
La sua facciata a salienti suggerisce subito la sua origine romanica, anche se originariamente la copertura dell'edificio era diversa e l'attuale facciata è il risultato del restauro datato 1910
Patriota morto a 25 anni, l'ultimo saluto gli fu dato di notte su ordine degli austriaci. Nonostante l'ora, parteciparono molti cittadini con silenziosa compostezza
Il monumento si trova nei giardini di viale del Piave. Il generale Pianell fu il primo comandante del corpo d'armata di Verona dopo la dominazione asburgica
I veronesi, infatti, si lamentavano dell'eccessiva severità delle leggi asburgiche, ma non è che prima, quando a governare era Venezia, la giustizia fosse più magnanima
Al pittore, simpatizzante dei veneziani, fu chiesto di cambiare le insegne del palazzo del Podestà per inserire quelle austriache. L'artista lavorò controvoglia e una sua frase rischiò di costargli caro
Sulla villa si possono ancora vedere le tracce lasciate dai proiettili sparati nelle guerre di indipendenza. Anche vicino a questa villa si fronteggiarono gli eserciti sia nel 1848 che nel 1866
Il 3 maggio 1902, i veronesi poterono assistere al "Phono-Cinéma", una proiezione cinematografica non più muta, ma con il sonoro sincronizzato con le immagini riprese
Lo produce l'azienda agricola della famiglia Bonazzi di Valgatara che si vanta di aver ospitato Anastasia, la figlia dello zar Nicola II che secondo la leggenda non sarebbe morta durante la rivoluzione del '17
È nota semplicemente come "Il Boschetto" e si trova a San Pietro di Lavagno. Risale alla seconda metà del '500, quando il poeta Gerolamo Verità chiese a Michele Sanmicheli di progettarla