Il piccolo si trovava nel passeggino urtato da un'auto nel parcheggio del Famila di Dossobuono. Alla guida della vettura c'era un 80enne risultato positivo al test dell'alcol
È arrivata la sentenza sul tragico caso avvenuto all'ospedale di San Bonifacio alla fine del 2015, quando Anna Massignan, medico di base di Serego, morì a causa di un'emorragia mentre era all'ottavo mese. Il figlio, fatto nascere con un cesareo, non riuscì a sopravvivere
I medici hanno riscontrato lesioni ed un versamento intracranico, forse innescato da un forte scuotimento. La procura ha aperto un'indagine contro ignoti
Mauro Cinquetti, primario della pediatria dell'ospedale di San Bonifacio, ha riferito l'episodio che rappresenta una rarità in tutta la storia del Covid. Il piccolo non è grave ma è sintomatico
Si tratta di una soluzione temporanea, in attesa che il Tribunale dei Minori di Venezia si pronunci in via definitiva, nel frattempo però il bambino abbandonato alle Golosine tra il 14 e il 15 ottobre ha potuto lasciare la struttura ospedaliera di Verona
I due agenti delle Volanti intervenuti in via Tevere, hanno raccontato quanto accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì. Nel frattempo sono scattate le indagini della Squadra Mobile, per risalire all'identità del neonato e dei genitori
È stato un cittadino pakistano che si stava recando al lavoro in bici, a notare il bimbo avvolto in una coperta di lana e lasciato in via Tevere, nel quartiere Golosine
E c'è anche la magistratura che indaga per omicidio colposo, l'azienda sanitaria è però convinta di aver seguito scrupolosamente quanto indicato dai protocolli di monitoraggio delle gravidanze a termine
Vicino alla casa della mamma si stava svolgendo una sagra ed era presente un'ambulanza, i cui soccorritori hanno liberato le vie respiratorie del piccolo
Federica Vecchini, l'infermiera nogarese di 46 anni accusata di lesioni gravissime, ha raccontato la sua verità in tribunale, in una deposizione di tre ore
Anche la Corte d'Appello di Venezia ha confermato che Federica Vecchini è estranea all'accusa di cessione di sostanze stupefacenti per l'episodio avvenuto all'ospedale di Borgo Roma nel 2017
L'unico dato certo è l'enorme dolore che in questi difficli mesi di ricovero ha accompagnato i genitori del bimbo, da loro costantemente assistito anche in ospedale e venuto a mancare venerdì. La coppia ora dovrà difendersi dalle accuse, pur sempre respinte con insistenza
Nell'ultima udienza è caduta l'accusa più grave, quella della cessione di sostanze stupefacenti. Per questo sono stati revocati anche gli arresti domiciliari e così l'infermiera è tornata libera
Le accuse formulate contro di lei sono lesioni aggravate e cessione di sostanze stupefacenti. Avrebbe infatti procurato un'overdose al piccolo e poi lo avrebbe salvato
L'infermiera è accusata di aver dato della morfina senza prescrizione a un neonato, il quale ha poi avuto una grave crisi respiratoria in ospedale nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2017
Proseguono gli approfondimenti sulla vicenda che vede al centro Federica Vecchini, la donna accusata di aver dato morfina a un bimbo causandogli una crisi respiratoria
Dopo la scarcerazione, il suo avvocato aveva chiesto la revoca o la modifica della misura cautelare. Ma il giudice per le indagini preliminari l'ha respinta
Accolta la richiesta del suo legale, Massimo Martini. La donna è uscita dal carcere di Montorio ed è stata accompagnata dalla sorella nella struttura dove gli sono stati assegnati gli arresti domiciliari
Il Collegio Ipasvi promette massima severità nel caso venissero accertate le responsabilità. Ma durante l'interrogatorio a Montorio la donna ha ribadito la sua estraneità ai fatti