«Un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione, - ha dichiarato il governatore Zaia - ma anche un monito per i nostri giorni, nei quali tanti, troppi lavoratori, perdono ancora la vita per guadagnarsi da vivere»
L’8 agosto 1956 a causa di un enorme incendio persero la vita 262 minatori, 136 dei quali emigrati italiani e tra essi il veronese di Montorio. «Erano lavoratori seri ed impegnati, che affrontarono l’impossibile per garantire dignità alle loro famiglie», ha detto l'assessore Bertucco
«Non possiamo dimenticare il sacrificio che hanno fatto i nostri connazionali e i tanti nostri concittadini che sono emigrati per lavorare duramente e onorare il nostro Paese», ha detto l’assessore Toffali
Il dono è stato consegnato ,a palazzo Barbieri, dalla delegazione del circolo Veronesi del Mondo di Charleroi dal Belgio e su di esso è riportato il nome di Giuseppe Corso che perse la vita nel giacimento del Bois du Cazier assieme ad altri 262 lavoratori
L'attore veronese di adozione ha risposto con una serie di tweet a chi ha accostato gli italiani morti nella miniera in Belgio agli immigrati accolti oggi in Italia
Morirono 262 lavoratori nel dramma che avvenne in Belgio l'8 agosto 1956, 136 dei quali di origine italiana: "Ricordiamo tutti i connazionali che hanno perso la vita in terre straniere, lavorando duramente e onorando il nostro Paese"
L'8 agosto 1956 in Belgio a seguito del crollo della miniera di carbone di Marcinelle, morirono 262 lavoratori, di cui 136 di origine italiana. Fra questi anche il veronese Giuseppe Corso
Giuseppe Corso di Montorio era uno dei 5 immigrati veneti che l'8 agosto 1956 persero la vita nella miniera di Bois di Cazier, in Belgio, insieme ad altre 257 persone. Una targa commemorativa verrà posta dalla Regione sul luogo del disastro
Era l'8 agosto 1956 quando la miniera del Bois du Cazier, in Belgio, crollò uccidendo 262 lavoratori, di cui 136 di origine italiana: tra loro anche il veronese a cui è stata dedicata una via a San Felice Extra