Il sottosegretario alla Giustizia: «Occorre infatti elaborare un sistema che limiti preventivamente il più possibile la diffusione delle intercettazioni soprattutto se irrilevanti, a tutela in via prioritaria del cittadino, ma anche della segretezza delle investigazioni stesse»
Da Venezia arriva la replica alle parole rilasciate in un'intervista da Andrea Crisanti: al centro della diatriba l'inchiesta sui tamponi rapidi e le intercettazioni di Zaia che andranno in onda a Report
Sull'indagine a suo carico, dopo l'esposto del direttore generale di Azienda Zero Roberto Toniolo, il direttore dell'istituto di microbiologia dell'Università di Padova ha detto: «Si stanno coprendo di ridicolo con questa denuncia. Credo sia la prima volta che un argomento scientifico viene usato a scopo diffamatorio»
Crisanti chiede che il governo «renda pubblici gli atti, quanti morti e quanti nuovi casi conteremo». Poi annuncia: «Ho studiato ed elaborato cosa vuol dire "rischio calcolato", i numeri parlano chiaro: con le riaperture si determinerà uno scenario molto negativo»
Il professore ordinario di Microbiologia evidenzia come il sistema di contact tracing sia già oggi «al collasso» e dunque perda di efficacia: «Ieri in Veneto con 366 casi positivi avremmo dovuto mettere in isolamento 5 mila persone, invece ne sono state messe solo 660»