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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Verona, Corini torna e riabbraccia il Chievo: "Rimonta difficile, non impossibile"

L'allenatore ed ex centrocampista gialloblù richiamato in servizio dal presidente Luca Campedelli per risollevare le sorti della qsquadra che giace in fondo alla classifica: "Sino a 13 punti, Milan escluso, tutte sono in lotta"

Archiviata la pratica Sannino, il Chievo torna a chiedere le prestazioni di Eugenio Corini. L'ex allenatore e centrocampista dei gialloblù torna alla guida della squadra dopo l'interregno dell'ex allenatore campano del Palermo. Lo fa con il sorriso sulle labbra, parlantina sciolta, nessun rancore per quello che è stato e non è accaduto a giugno dello scorso anno. A chiarire i dubbi ci pensa subito il presidente Luca Campedelli. Con la consueta franchezza e onestà intellettuale. Più che un benvenuto un bentornato: "Come società abbiamo ritenuto giusto cambiare - ha detto - e abbiamo ritenuto altrettanto giusto scegliere Corini. Lui ama il Chievo, non lo hai mai tradito. Nemmeno a giugno. Di quella scelta mi assumo tutte le responsabilità".
Corini lo guarda, sembra quasi ringraziarlo. Poi il pensiero corre veloce al campo, ad una missione che appare francamente difficile. "Si, è più dura dello scorso anno - ammette Corini - perchè? Intanto lo scorso anno si erano giocate solo sei partite, quest'anno già dodici. Comunque difficile, ma certamente non impossibile. Sino a 13 punti, Milan escluso, tutte sono in lotta. Questa squadra la conosco bene, ha valori importanti, sappiamo tutti il lavoro fatto lo scorso anno. Da questo bisogna ripartire, i pressuposti per lavorare bene ci sono tutti". Sul gioco Corini ha idee precise, ma ci scherza sopra: il calcio è gioco di squadra, ma ricco di individualità. Non ho un'idea precisa di modulo. E poi alla vigilia del derby con il Verona mi tengo almeno questo piccolo vantaggio".

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