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Verona capitale dei valori sportivi

Presentato oggi lIstituto di certificazione etica nello sport

Presentazione questa mattina, in sala Arazzi, dell´Istituto di certificazione etica nello sport, iniziativa promossa dalla Fondazione Giorgio Zanotto, dall´Unione cristiana imprenditori dirigenti e dall´Unione sportiva Petrarca di Padova.
Erano presenti il sindaco di Verona Flavio Tosi e l’assessore allo Sport Federico Sboarina, il vicepresidente Ucid Giancarlo Abete, il consigliere delegato dell’Unione sportiva Petrarca Angelo Ferro, il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport Franco Arturi, l´amministratore unico Isecert Romano Tavella, il coordinatore generale dell’Istituto Giuseppe Pernigo, il responsabile dei controlli e della certificazione Mauro Fiorelli, il presidente del Banco Popolare di Verona Alberto Bauli e Vincenzo Di Matteo della Fondazione Cattolica Assicurazioni.
"Verona - ha spiegato Tosi - è onorata di poter ospitare l´Isecert, l´Istituto che permetterà di riconoscere tutte quelle realtà che si distinguono in modo positivo per l’attività di promozione dei veri valori dello sport. L’auspicio – ha proseguito il primo cittadino – è che altre istituzioni veronesi seguano l’esempio della Fondazione Zanotto, della Fondazione Cattolica e della Banca Popolare, facendosi coinvolgere in questo progetto che anticipa i tempi e nel tempo darà dimostrazione della propria validità.”
Il presidente della Fgci Abete ha invece sottolineato che: “Sport, beni culturali e turismo rappresentano il 10% del Pil, quindi c’è un aspetto importante legato alla produzione di valore che, nel caso dell’Isecert, si traduce anche nella creazione di posti di lavoro.” Abete ha ricordato che in Italia sono 100mila le organizzazioni sportive, e 700 mila in Europa, dove lo sport totalizza il 3,4% del Pil. Il presidente della Fgci ha poi ribadito il valore che esso riveste nell’ambito della comunicazione, evidenziando che: “Quanto potrà fare l’Isecert in termini di immagine va ben oltre la capacità di qualunque campagna pubblicitaria, promuovendo i valori positivi di cui lo sport deve essere portatore e nel contempo l’imprescindibile rapporto che esso ha col territorio. Perché, come affermò Giovanni Paolo II, lo sport ha valore solo se è pulito.”
Il vice Direttore de “La Gazzetta dello Sport” Arturi ha parlato dell’istituzione di Isecert come di un cambiamento epocale, paragonabile allo sbarco sulla luna. “Lo sport è uno dei motori della nostra società – ha affermato – e la certificazione etica delle società sportive, oltre ad esaltarne la concretezza trasformando in business i valori che ne devono costituire le fondamenta, ne favorisce il recupero. Perché – ha ammesso – se vogliamo essere sinceri, in fatto di cultura sportiva in Italia siamo messi male, non c’è l’idea di accettare la sconfitta, che è poi la ragione per cui si bara, in diversi modi.”
"D’ora in poi - ha concluso l’assessore allo sport Sboarina - sarà fondamentale far capire alle società sportive che ottenere la certificazione sarà un modo per godere di maggior credibilità. Così facendo allenatori e tecnici saranno spronati ad essere dei veri e propri educatori per le migliaia di bambini e giovani che praticano attività sportiva. In futuro si potrà pensare inoltre di premiare le società che si certificano, magari concedendo loro delle agevolazioni fiscali. L’Istituto, finalizzato alla promozione della qualità e della gestione etica nello Sport, è, da una parte, punto di arrivo di un percorso e di un modo nuovo di intendere lo sport, dall’altra è punto di partenza per dare forma strutturata alla promozione del ruolo sociale ed etico proprio e intrinseco alla stessa attività sportiva.
Costituito il 18 maggio 2009 dalla la Fondazione Giorgio Zanotto di Verona, l’U.C.I.D (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) - Roma e la Fondazione “Unione Sportiva Petrarca” di Padova hanno dato vita a Verona al primo “Istituto di Certificazione Etica nello Sport” (ISECERT), ha sede in Via Adua 6 – 37121 Verona, presso la Fondazione Giorgio canotto. La “certificazione etica nello sport” è lo sbocco naturale di un Progetto che il Veneto offre a tutto il Paese come opportunità di crescita etica e civile per una nuova cultura dello Sport. La Regione Veneto, la Fondazione Giorgio Zanotto di Verona e la Fondazione “Unione Sportiva Petrarca” di Padova, promotori del Progetto “Formazione e Certificazione Etica nello Sport” (che ha permesso di arrivare a questa realizzazione) hanno messo in atto, come ha sottolineato Carlo Verdelli, direttore de “La Gazzetta dello Sport”, il maggiore quotidiano sportivo, un progetto che «dal basso può cambiare le coordinate dello sport, partendo dal Veneto e arrivando in tutta Italia». L’ISECERT attesterà pubblicamente, a seguito di una verifica svolta da esperti certificatori, che un club, una società o organizzazione sportiva operano correttamente dal punto di vista etico, “misurandole” su un preciso “Standard di certificazione etica”.
Attraverso tale certificazione il club acquisirà una sorta di “patente etica” grazie alla quale potrà ottenere maggiore credibilità, ma anche più favorevoli opportunità di sostegno da parte delle pubbliche istituzioni. Questo nuovo approccio al mondo dello sport - insiste il Prof. Angelo Ferro, Presidente nazionale dell’UCID socio fondatore di ISECERT - si inserisce in un nuovo concetto di “welfare” legato alla società civile, che otterrà indubbi benefici in termini di crescita non solo muscolare ma soprattutto relazionale e umana sia per gli atleti sia per tutti coloro che ruotano intorno al mondo dello sport. ISECERT srlc ha una struttura agile ed efficace: un Amministratore Unico, il Rag. Romano Tavella; un responsabile del coordinamento generale, il Dr. Giuseppe Pernigo; un responsabile dell’attività di formazione etica per la certificazione, il Dr. Germano Bertin; un responsabile dell’attività di gestione e controllo della certificazione, l’Ing. Mario Fiorelli.
Entro il 2009 ISECERT si propone di emettere le prime certificazioni. I primi candidati saranno proprio quelle società sportive pilota che da circa un anno hanno testato lo “Standard” che fu pubblicato nella “Gazzetta dello Sport” il 31 maggio 2008.

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