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Il VAR penalizza ancora il Chievo e a Udine arriva una pesante sconfitta

Sono molti i dubbi sul rigore assegnato a Valeri per il contatto in area tra Djordjevic e Pussetto, che ha deciso la sfida della Dacia Arena. Ai "mussi" ora serve un miracolo per riuscire a raggiungere la salvezza

È una sconfitta che brucia quella arrivata per il Chievo Verona sul terreno di gioco della Dacia Arena contro l'Udinese, nella ventiquattresima giornata di Serie A. 

Il match era partito con il piede giusto per la squadra di Di Carlo, che inizialmente ha trovato una buona circolazione di palla, arrivando a sfiorare la rete con Depaoli, che dopo solo due minuti non è riuscito a centrare la porta di testa. Con il passare del tempo però i padroni di casa si sono fatti avanti, dando vita così ad una partita molto combattuta, che li ha visti sfiorare il gran gol con Nuytinck, che da lontanissimo ha lasciato partire un missile che si è infranto sul palo, con Sorrentino battuto. 
Entrambe le formazioni hanno dato l'impressione di voler provare a conquistare l'intera posta in palio, alternando con un certo equilibrio le fasi di attacco con quelle difesa, senza che nessuna delle due sia mai riuscita a prendere il sopravvento. Nella lotta per il dominio in campo, a rimetterci sono state principalmente lucidità e precisione: tanti infatti gli errori in palleggio e impostazione da parte delle due squadre, puntualmente respinte dai reparti arretrati avversari. Anche il club della diga con il trascorrere dei minuti ha perso la brillantezza iniziale, mostrando i soliti limiti in fase di costruzione della manovra offensiva.
Nel finale della prima frazione poi sono calati anche i ritmi ma non gli errori tecnici che, a parte un tiro strozzato sul quale Okaka poteva fare meglio, hanno ulteriormente impoverito lo spettacolo dello Stadio Friuli. 

LA CRONACA E IL TABELLINO

La ripresa è iniziata con una grinta maggiore da parte di ambedue le formazioni, che però non sono riuscite a limare i propri difetti in fase di possesso palla. Sono partiti così 45 minuti frammentati dai falli e confusionari dal punto di vista del gioco, senza che nessuna delle squadre sia riuscita ad impostare una manovra convincente. Poche anche le emozioni, concentrate tutte nell'ultimo quarto d'ora. Dopo una gran botta di Fofana che ha trovato la grande risposta di Sorrentino, è stato Musso a negare la gioia del gol a Meggiorini al 74'. Lo stesso portiere dell'undici di Nicola, si poi è opposto ancora una volta a Meggiorini, per poi dire No anche a Depaoli e Giaccherini: tutto nel giro di un minuto. 
Ma all'86' è arrivata per i clivensi è arrivata la beffa, proprio quando sembravano pronti per lanciare l'assalto finale. Sugli sviluppi di un corner Djordjevic, in vantaggio sulla palla, ha preso posizione allargando il braccio, mentre Pussetto nel tentativo di andare a raccoglierla è andato a sbattere addosso al suo gomito: l'attaccante veronese era fermo e non ha mai guardato il bianconero, che probabilmente non si è accorto della sua presenza, finendogli addosso. Per l'arbitro Valeri però il fallo è dello stesso Djordjevic e, dopo un consulto al VAR, ha deciso di penalizzare il Chievo con il calcio di rigore. Sul dischetto è andatp Teodorczyk, che si è fatto parare il tiro da Sorrentino, salvo poi essere il più lesto a raccogliere la respinta e a ribadirla in rete. 
Vani infine gli ultimi, nervosi attacchi finali degli ospiti, che hanno incassato così un'altra pesante battuta d'arresto. 

Non sembra proprio essere stagione per il Chievo Verona, penalizzato ancora una volta dal VAR, proprio nel momento in cui sembrava pronto a produrre il massimo sforzo. Il rigore assegnato da Valeri sembra quanto meno "generoso" e va a decidere una sfida che potrebbe risultare decisiva nella lotta per non retrocedere. Il club della diga infatti resta così all'ultimo posto con soli 9 punti, mentre i friulani hanno allargato la forbice tra loro e la zona rossa. 
Anche in questa giornata però la squadra di Di Carlo ha fatto vedere tutti i suoi limiti in fase offensiva, faticando a costruire azioni e creare pericoli, senza voler togliere nulla alla grinta e all'impegno messi in campo. 
I veronesi domenica prossima sono attesi dalla sfida casalinga con il Genoa, ma l'impressione è che serva un vero e proprio miracolo per centrare anche quest'anno il traguardo della salvezza. 

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