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Scacciare la sfortuna per riprendere a correre

L'Hellas deve registrare alcuni automatismi per l'assalto finale alla Serie B

L’Hellas non riesce ancora ad ingranare la marcia. Sembra quasi che la sosta di tre domeniche fa abbia spento i motori di questa Ferrari della Lega Pro. Dopo lo stop, infatti, i gialloblù hanno racimolato solo 2 punti in 3 partite, pareggiando contro Potenza, ultimo in classifica, e contro l’Andria, che era quart’ultimo, e perdendo domenica scorsa contro la Reggiana.

Eppure gli uomini di mister Gian Marco Remondina nella partita giocata contro gli amaranto erano partiti bene, offrendo agli infreddoliti tifosi sugli spalti un buon primo tempo. Peccato per le tante, troppe occasioni perse, su tutte l’imperdonabile errore a porta spalancata da parte di Di Gennaro e la traversa colpita da Rantier. Questa, però, non può essere una scusante.

Non si può parlare di sfortuna perché, se veramente sfortuna fosse stata non avremmo incassato i gol, frutto, invece, di due disattenzioni difensive che una pretendente alla promozione in B non può certo permettersi.

Sarebbe facile adesso sparare a zero su un allenatore, Remondina appunto, che sembra non riesca a dare concretezza alla sua compagine. Ma non è colpa dell’allenatore se gli attaccanti sbagliano troppo sotto porta, non è colpa dell’allenatore se la sua linea arretrata non è in grado di fare una diagonale e non è colpa dell’allenatore se in un’azione d’attacco ci si riversa tutti in area di rigore lasciando scoperto il fianco alla ripartenza degli avversari.

Ora Remondina deve ripartire da quello che di buono si è visto nel primo tempo della sfida con la Reggiana lavorando sulla fase difensiva e “tirando” le orecchie ai suoi attaccanti.

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