Salone Golf a braccia aperte per il Golden Boy Manassero
La giovane star del green torna nella sua citt per la presentazione in Fiera il 5 febbraio
Un’eccezionale sorpresa e un gran regalo per tutti gli appassionati del golf, i tifosi e gli sportivi italiani che considerano ormai questo sport un patrimonio per la maglia azzurra. Nella settimana in cui il circuito professionistico del golf fa tappa nel Qatar, Matteo Manassero torna infatti al Salone Italiano del Golf, in programma dal 5 al 7 Febbraio a VeronaFiere, su invito della Federazione Italiana Golf per promuovere il Progetto Scuola, sul quale metterà l’accento il presidente Franco Chimenti in un incontro con la stampa previsto per sabato 5 Febbraio alle ore 15.
“Matteo e Diana Luna sono i nostri testimonial che coinvolgiamo nella promozione del golf fra i giovani e nelle scuole, un progetto già avviato, che ci sta molto a cuore, per il quale chiediamo la disponibilità in eventi o appuntamenti che presentano i requisiti giusti, come proposte e scopi, per rendere più incisiva la nostra azione per portare i ragazzi al golf in questo momento favorevole”. Un giorno speciale non solo per la rassegna di VeronaFiere e Golftown che sta bruciando le tappe, imperdibile appuntamento per le aziende e gli appassionati del settore, ma anche un’occasione eccezionale per una grande festa di Matteo, nella sua città natale alla quale è particolarmente affezionato. Il campione di Negrar vanta molti amici e continua gli studi con successo come sui green nonostante l’impennata di popolarità incredibile che l’ha portato a demolire via via record di precocità del golf e diventare in meno di un anno il più giovane vincitore del circuito professionistico e ad essere proclamato Rookie of The Year, la matricola dell’anno.
Solo a fine Febbraio 2010 su invito di Golftown, Matteo Manassero si era cimentato brillantemente nel ruolo di padrone di casa del Salone riscuotendo grande simpatia e mostrando padronanza, nonostante i suoi 16 anni. Un compito prestigioso mai toccato alla sua età neanche ai più celebri campioni e che ha portato fortuna a colui che viene indicato anche dalla stampa estera il “golden boy” della grande svolta del golf deciso ad affiancarsi alla figura di Tiger Woods. In diretta live su internet, Manassero nella sua conferenza stampa ufficiale aveva illustrato con molta modestia l’avventura per il passaggio al professionismo e dei suoi sogni di ragazzino “cresciuto con la fortuna di un amore e il talento per questo sport”.
“Matteo e Diana Luna sono i nostri testimonial che coinvolgiamo nella promozione del golf fra i giovani e nelle scuole, un progetto già avviato, che ci sta molto a cuore, per il quale chiediamo la disponibilità in eventi o appuntamenti che presentano i requisiti giusti, come proposte e scopi, per rendere più incisiva la nostra azione per portare i ragazzi al golf in questo momento favorevole”. Un giorno speciale non solo per la rassegna di VeronaFiere e Golftown che sta bruciando le tappe, imperdibile appuntamento per le aziende e gli appassionati del settore, ma anche un’occasione eccezionale per una grande festa di Matteo, nella sua città natale alla quale è particolarmente affezionato. Il campione di Negrar vanta molti amici e continua gli studi con successo come sui green nonostante l’impennata di popolarità incredibile che l’ha portato a demolire via via record di precocità del golf e diventare in meno di un anno il più giovane vincitore del circuito professionistico e ad essere proclamato Rookie of The Year, la matricola dell’anno.
Solo a fine Febbraio 2010 su invito di Golftown, Matteo Manassero si era cimentato brillantemente nel ruolo di padrone di casa del Salone riscuotendo grande simpatia e mostrando padronanza, nonostante i suoi 16 anni. Un compito prestigioso mai toccato alla sua età neanche ai più celebri campioni e che ha portato fortuna a colui che viene indicato anche dalla stampa estera il “golden boy” della grande svolta del golf deciso ad affiancarsi alla figura di Tiger Woods. In diretta live su internet, Manassero nella sua conferenza stampa ufficiale aveva illustrato con molta modestia l’avventura per il passaggio al professionismo e dei suoi sogni di ragazzino “cresciuto con la fortuna di un amore e il talento per questo sport”.