D'ora in avanti chiamatelo "rUbinho". E' ancora tanta l'amarezza in casa Chievo Verona all'indomani della sconfitta interna contro il Milan capolista. Un 1-2 viziato da un tocco di mano con il quale i rossoneri hanno trovato il momentaneo vantaggio: era il minuto venticinque quando Ibrahimovic imbeccava Robinho in area piccola, controllo evidente con il braccio sinistro e girata a battere Sorrentino. Milan avanti tra le proteste dei gialloblù, soprattutto da parte dello stesso Sorrentino che a fine partita non ha usato mezzi termini: "Il fallo di mano l'ho visto io e l'ha visto anche l'arbitro, ma le grandi hanno un altro regolamento. Quell'episodio ha condizionato tutta la partita".

Una partita che la squadra di Pioli ha avuto il merito ed il coraggio di riuscire a raddrizzare al 16' della ripresa grazie all'inzuccata di Fernandes su pregevole assist di Constant. Ma i gialloblù hanno poi dovuto pagare dazio all'82' quando Pato, con una grande giocata (doppio dribbling su Morero e Rigoni e destro vincente sul primo palo), ha regalato i tre punti al Milan. Un successo che ricaccia l'Inter a meno cinque e che condanna oltremisura un Chievo che digerirà a fatica questa sconfitta.

"Il fallo di mano era troppo evidente, l'hanno visto tutti - le parole di un contrariato Stefano Pioli -. Sono amareggiato perché la mia squadra meritava almeno il pareggio: ci abbiamo creduto, disputando una grandissima partita e subendo gol alla prima vera azione pericolosa del Milan. Dispiace, perché alla fine 3-4 punti in meno a causa di decisioni arbitrali errata possono pesare".

Umore decisamente diverso in casa rossonera, anche se il tecnico Allegri sull'episodio incriminato ha ammesso che "dalla panchina la sensazione è stata quella del controllo irregolare". "Alla fine però credo - ha proseguito Allegri - che le valutazioni a favore o contro si compenseranno per tutti. A noi ad esempio un episodio simile era capitato a Cesena, quando fu annullato un gol a Pato. Gli arbitri possono sbagliare ma non credo siano in malafede".