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Chievo, processo bis sul caso plusvalenze. Rischio 15 punti di penalità

La pena sarebbe applicata al campionato in corso, ma per l'avvocato del club gialloblu Marco De Luca "le contestazioni della procura sono totalmente infondate"

È partito oggi, 12 settembre, come deciso ad agosto dopo il primo deferimento giudicato improcedibile, il processo bis sul caso plusvalenze che vede coinvolto il Chievo Verona. Ed è ripartito dalla richiesta di condanna avanzata dalla procura federale della Figc. Nel primo processo, il procuratore aveva chiesto 15 punti di penalizzazione per il club gialloblu da scontare nel campionato passato, con relativa retrocessione in Serie B e ripescaggio del Crotone. Oggi, sono stati chiesti sempre 15 punti di penalizzazione ma nell'attuale campionato di Serie A, dove il Chievo ha già giocato tre partite, guadagnando un punto. Oltre al club, si chiede una condanna anche per il suo presidente, Luca Campedelli, con una pena di 36 mesi di inibizione.

"Le contestazioni della procura sono totalmente infondate", queste le parole dell'avvocato del Chievo Verona Marco De Luca rilasciate ad Ansa.

Per i calcoli e i valori dei giocatori, la procura fa riferimento a certi siti internet e valori sbagliati per le transazioni negli ultimi anni - ha dichiarato De Luca - Non vedo perché le abbia potute prendere a riferimento. Valori per ragazzi sotto i 15-16 anni sono soggettivi. La Covisoc anche quest'anno ha ammesso al campionato il Chievo, ritenendo regolare la posizione a bilancio e gestionale.

De Luca ha poi chiesto l'improcedibilità per un difetto di forma. "Il deferimento non è firmato dal procuratore, ci hanno detto perché il procuratore era al mare", ha detto il legale della società clivense.

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