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Hellas, squalificato per 3 anni Pesoli si incatena alla Figc

Il difensore ex Varese e Siena, ora in forza al Verona, è stato "punito" per il 5-0 tra i toscani e i lombardi del 23 maggio 2011.

Emanuele Pesoli vuole un confronto con chi lo accusa. Vuole dimostrare di non meritare la squalifica di tre anni che gli ha inflitto ieri la Commissione Disciplinare. Per questo si è incatenato davanti alla sede della Figc, in via Allegri a Roma, minacciando lo sciopero della fame. Pesoli, difensore del Verona ed ex di Varese e Siena, è stato condannato per illecito per la tentata combine di Siena-Varese, match giocato il 23 maggio 2011 e finito 5-0 per i toscani. Oltre a chiedere un confronto con Gervasoni e Carobbio, i due che lo accusano, Pesoli ha chiesto di incontrare il presidente della Figc, Giancarlo Abete, che però oggi non è a Roma.

"Ho deciso di fare questa protesta dal giorno in cui sono stato deferito: ho ricevuto una squalifica di tre anni e lotterò con tutte le mie forze negli altri due gradi di giudizio - ha spiegato Pesoli -. Sono qui per avere la possibilità, in appello, di avere un confronto in aula con Gervasoni e Carobbio, che mi accusano, visto che ne va della mia vita e della mia famiglia. Io ci sto mettendo la faccia e vorrei sensibilizzare la procura federale affinché faccia venire in aula questi due personaggi: vorrei un processo vero, per lottare contro le loro calunnie e infamità, e non per la grazia o per la pietà. Io sono stato accusato di tentato illecito in una partita dove sono entrato sul 4-0, vorrei avere la possibilità di confrontarmi con quelli che mi stanno infangando".

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