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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sport Bosco Chiesanuova

Olimpiadi Invernali di Pechino, Bosco Chiesanuova tifa per Lucia Scardoni

Per l'atleta che quest'anno compie 31 anni i giochi a cinque cerchi cominciano domani con la qualificazione nello sprint femminile di sci di fondo

Venerdì scorso, con una breve cerimonia d'apertura, hanno ufficialmente preso il via i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. E a Bosco Chiesanuova si è acceso l'entusiasmo per i due concittadini che si apprestano a vivere il sogno olimpico: Lucia Scardoni, 31 anni a marzo, atleta delle Fiamme Gialle in gara domani, 8 febbraio, per lo sci di fondo azzurro, e Alessandro Leso, carabiniere forestale e skiman della squadra nazionale di skicross.

Ma la storia a cinque cerchi di Bosco Chiesanuova è iniziata da Albertville 1992 e con quesi giochi olimpici cinesi festeggia 30 anni di presenze con atleti e tecnici. Un lungo sogno olimpico, che reca impressi i nomi dei fondisti Fulvio Valbusa medaglia d'oro a Torino 2006 (partecipazione a 5 Olimpiadi e a 5 Mondiali) e Sabina Valbusa bronzo sempre a Torino 2006 (partecipazione a 4 Olimpiadi e 8 Mondiali). Un contributo straordinario agli sport sulla neve, sugellato da indimenticabili vittorie e incredibilmente arricchito dalle tre partecipazioni olimpiche estive di Paola Pezzo, mountain biker due volte campionessa nella specialità del cross country ad Atlanta 1996 e Sydney 2000.

Ivo Scardoni e Claudio Melotti-2
(Ivo Scardoni e Claudio Melotti)

«Quella di Bosco Chiesanuova con le Olimpiadi sembra una bellissima "storia infinita": con la partecipazione di Lucia ed Alessandro a Pechino 2022 festeggiamo 30 anni di presenza, senza interruzioni se non Sochi 2014; oltre a 21 medaglie, fra le quali ben 8 ori, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Successi che non sono frutto del caso ma il risultato di tradizioni radicate nel nostro dna, di passione, di preparazione, di tenacia e di investimenti importanti - ha dichiarato orgoglioso il sindaco Claudio Melotti - E non intendiamo fermarci: in futuro, il sogno olimpico potrà continuare ad essere realtà a Bosco anche attraverso altre discipline, come gli sport su ghiaccio, per i quali si stanno concretizzando nuovi progetti ed investimenti».
«Per noi montanari, lo sci di fondo è una tradizione - ha spiegato Luca Saccardi, già sindaco di Bosco Chiesanuova e presidente della pro loco - Qui, una volta, quando l’inverno era lungo e c’erano i sentieri al posto delle strade, gli sci di fondo erano il mezzo di locomozione in Lessinia. E ancora oggi, non c’è bimbo che non venga messo sugli sci appena impara a camminare. Anche Paola Pezzo e Damiano Cunego, prima di eccellere in sella ad una bici, inizialmente praticarono sci di fondo con buoni risultati. Partecipazioni, piazzamenti e medaglie affondano le radici nell’identità storica di questa terra e nella grande applicazione dei nostri tecnici nel coltivare il vivaio».
Va in questa direzione, anche la scelta di mettere da parte il campanilismo e di credere nell’importanza di uno sci club unico (lo Sci Club Bosco) in grado di seguire meglio la preparazione e la crescita degli atleti provenienti dall’intera Lessinia.

A Bosco Chiesanuova sono in molti a ricordare quando Lucia Scardoni, all'epoca atleta della categoria "cuccioli", consegnava gli omaggi floreali ai fratelli Valbusa, durante i grandi festeggiamenti post Olimpiadi. E adesso, alla seconda Olimpiade, è lei ad accendere il tifo dei suoi concittadini. «Il Villaggio Olimpico è molto carino e lo condividiamo anche con gli atleti di altri sport come biathlon, combinata, salto e snowboard - ha raccontato l'atleta azzurra - Le piste da gara si trovano a 10 minuti dal villaggio e si sviluppano alla base e lungo le pendici di una collina, in un posto molto secco e freddo con sola neve artificiale. Per quanto riguarda il Covid abbiamo dovuto fare due tamponi molecolari 96 e 72 ore prima della partenza, un altro subito dopo l'arrivo in aeroporto e, una volta dentro il Villaggio Olimpico, lo facciamo tutti i giorni appena svegli. Tutto è organizzato secondo le misure di distanziamento previste per ridurre i rischi di contagio, nella mensa si mangia da soli, ognuno all'interno di box e siamo tutti in camere doppie o singole per evitare il più possibile i contatti stretti. I positivi vengono portati in un Covid Hotel al di fuori della Villaggio Olimpico e solo dopo due tamponi negativi possono tornare ad allenarsi e rientrare. Peccato che la situazione pandemica non ci consenta di vivere in completa serenità l’esperienza, però è sempre una bella soddisfazione e cercherò di dare il meglio di me in queste gare olimpiche. Non ho nessun portafortuna o gesto scaramantico, però mi piace guardare la fede nuziale un attimo prima di partire, come se avesse il potere di darmi la carica e la forza per affrontare la fatica e, solitamente, faccio un paio di respiri profondi entrando in una sorta di bolla di concentrazione dove ci sono solo io e la gara che devo affrontare».
I Giochi Olimpici sono anche il palcoscenico in cui si esprimono i migliori tecnici nazionali, come Alessandro Leso che sta ultimando la rifinitura prima della partenza per Pechino prevista per l’11 febbraio. Leso è lo skiman responsabile degli atleti di Coppa del Mondo con l’incarico di prendersi cura dei loro materiali, dagli sci a tutta l'attrezzatura tecnica e ci ha raccontato la sua quotidianità «La squadra effettua sessioni mattutine di allenamento su pista, mentre il pomeriggio è dedicato al defaticamento muscolare e alla visione dei video degli allenamenti con gli allenatori - ha spiegato - Per quanto mi riguarda invece, mi dedico alla preparazione degli sci: controllo lamine, fianchetti, attacchi e ovviamente sciolinatura. Sono alla mia terza Olimpiade da tecnico, due con il fondo a Torino 2006 e Vancouver 2010 e ora questa in Cina con lo skicross dove partecipiamo con una delegazione davvero competitiva. La voglia di fare bene c’è tutta».

Nel frattempo il Veneto già gioisce per l'ingresso nella finale olimpica del curling di coppia misto, ottenuto dopo otto vittorie consecutive dalla cortinese Stefania Costantini e dal trentino Amos Mosaner. «Una coppia che è già nella storia delle Olimpiadi e dello sport - ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia - Domani sapremo se sarà storia d'oro o d'argento, ma già oggi siamo felici e orgogliosi. Di record questi due ragazzi ne hanno già infilati parecchi: è la prima volta olimpica del curling di coppia ed è la loro prima volta olimpica. E nessuno, alla vigilia, pensava fossero così forti».

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