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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Maratona nel deserto Usa per promuovere la donazione sangue

Il podista Marco Mazzi, da tempo donatore di sangue e volontario della Fidas, quest'anno ha fondato e presiede l'associazione sportiva "Valeggiocorre" che lo porterà alla gara estrema nella Death Valley californiana

Nel deserto californiano, di corsa, con temperature che toccano punte di 55 gradi. Quest'anno, il maratoneta veronese Marco Mazzi tenterà di eguagliare il record mondiale di partecipazione, nello stesso anno, a tre fra le più difficili corse su strada: "Nove colli running", in Italia di 205 chilometri, "Badwater ultramarathon", in California, Usa, di 217 chilometri e "Spartathlon", in Grecia, di 246 chilometri. Attraverso la maratona, Mazzi promuoverà in tutto il mondo la pratica della donazione del sangue. L'impresa del maratoneta in California è patrocinata dalla Provincia: la “Badwater Ultramarathon”, il il 15 e 16 luglio, è una maratona che vede atleti provenienti da tutto il mondo correre in situazioni estreme, percorrendo la “Death Valley”. La gara, conosciuta dagli sportivi come la più dura del genere, è arrivata alla 36esima edizione. Marco Mazzi, da tempo donatore di sangue e volontario della Fidas, quest'anno ha fondato e presiede l'associazione sportiva "Valeggiocorre", un gruppo podistico istituito con lo scopo di promuovere attraverso lo sport la pratica della donazione del sangue. "Quest'anno - spiega Mazzi - parteciperò per il secondo anno consecutivo alla gara californiana, una delle corse più dure al mondo, sia per la lunghezza, sia per le temperature molto elevate, 55 gradi con il forte rischio di disidratazione".

Continua Mazzi: "L'obiettivo che mi sono posto quest'anno è eguagliare un record, cioè percorrere nello stesso anno tre delle maratone più dure al mondo: il mese scorso ho partecipato alla "Nove colli" e tra due mesi ci sarà la "Spartathlon". Credo che per partecipare alle gare sia necessaria molta passione: l'unico avversario che bisogna sconfiggere siamo noi stessi. Come presidente della Fidas è un orgoglio per me portare per il mondo il messaggio della donazione di sangue attraverso lo sport. La solidarietà è la nostra forza interiore per affrontare simili sfide”.

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