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Mandorlini ordina e Bordin non sbaglia una mossa

Il vice allenatore azzecca la lettura della sfida con la Salernitana e l'Hellas ora pu sognare

Finalmente l’Hellas è diventato cinico. Si chiedeva una prova di forza a Salerno, una gara di carattere e testa per portare a casa tre punti fondamentali per la corsa ai playoff e questa volta i gialloblù non hanno deluso. Con mister Andrea Mandorlini costretto sotto le coperte da un attacco influenzale in panchina è andato il suo vice Roberto Bordin, che però non ha stravolto l’impostazione tattica di Mandorlini.

Il tecnico, ex giocatore di Parma, Atalanta e Napoli, è persona esperta, che già da giocatore era in grado di leggere e comandare il gioco con autorità. E lo fa anche a Salerno, seguendo le indicazioni lasciategli da mister Mandorlini, ma aggiungendo un pizzico del suo, come quando decide di togliere dal campo Pichelman e Mancini, che avevano lavorato molto per lasquadra, e buttare nella mischia Berrettoni e Le Noci, ma senza toccare Ferrari.

Una scelta azzeccata, infatti il centravanti si batte in area come un leone e si fa stendere da Peccarisi, sul finale. È lo stesso centravanti ad incaricarsi del calcio di rigore, prendendosi sulle spalle una responsabilità non da poco davanti ai 13mila tifosi dell’Hellas arrivati al Bentegodi. E Ferrari non sbaglia, forte della fiducia che Bordin e Mandorlini hanno riposto in lui.

Sintetico il commento di Roberto Bordin al termine del match vinto, alla fine, per due reti a una: “È una vittoria meritata, la squadra ha giocato meglio  bene ed ha saputo soffrire. Abbiamo creato molto contro una squadra che si è chiusa per tutto il secondo tempo, inserendo un centrocampista in più. I complimenti vanno a Mandorlini che ha costruito questo gruppo”. Pecca forse di modestia mister Bordin, certo è che con un’accoppiata così in panchina l’Hellas può continuare a sognare anche se c'è ancora da lavorare sotto il profilo del carattere. 

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