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Il manager: "Cavani era a un passo dal Chievo"

L'uruguaiano, quando arriv in Italia, offerto alla societ di Campedelli per 300mila euro

Ebbene sì, Edinson Cavani, l'attaccante del Napoli che in queste prime giornate di campionato sta mettendo a ferro e fuoco le difese di mezza serie A, poteva essere del Chievo. Lo ha raccontato Bernardo Brovarone, professione intermediario di calcio, il manager che ha accompagnato il campione uruguaiano nei suoi primi passi in Italia.

"I miei soci di lavoro me lo segnalarono quando venne nel nostro Paese a giocare in un torneo di Viareggio con il Danubio, e mi chiesero se potevo aiutarli per trovare una squadra in Italia in cui farlo giocare. Contattai Franco Baldini che, allora lavorava al Real Madrid, perché serviva una prima punta nella squadra B delle Merengues, ma poi la trattativa sfumò", ha raccontato Brovarone.

Ed è qui, secondo il manager, che entra in scena il Chievo: "Sì, a quel punto lo offrii alla squadra di Campedelli. Chiesi, per conto del Danubio, 300mila euro. Ma anche loro, di solito molto attenti nell'anticipare tutti e nel prendere giocatori poi destinati a diventare campioni, lo scartarono". Una svista, probabilmente, per la quale Giovanni Sartori si sta ancora mangiando le mani.

Il bello è che Cavani fece provini, a sentire Brovarone, anche con Brescia, Torino, Genoa, Fiorentina. Tutti andati male, fino a Palermo. "Chissà se chi l'ha scartato adesso si è pentito", si chiede il manager. E chissà se anche Sartori e Campedelli rimpiangono di non aver chiuso l'affare. Il presidente su queste cose ama scherzare, si sa. "Il mio rimpianto più grande? Avevamo in mano Ibra e Drogba", ha detto una volta Campedelli ai microfoni Sky. Ecco, adesso alla lista semi seria degli affari sfumati potrebbe aggiungere anche Cavani.

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